Testo
di Paolo Attivissimo
Sono
arrivate al Disinformatico parecchie segnalazioni di documentari, trasmessi da
reti televisive solitamente serie e dedicate appunto alla documentaristica, nei
quali viene presentata la storia di un biologo americano che avrebbe trovato
dei resti di una sirena; purtroppo per via di un complotto ai suoi danni ha
perso tutte le prove, ma nei documentari vengono mostrati reperti e
ricostruzioni che documenterebbero l'esistenza delle sirene, che sarebbero
discendenti di una "scimmia acquatica" nostra antenata che prese la
via del mare.
Il
tono è quello di un documentario scientifico serio, ma non cascateci: si tratta
di produzioni di fantasia, ossia “docufiction”, un eufemismo per dire “ti
racconto qualsiasi sciocchezza spacciandotela per verità ma mi paro le spalle
caso mai tu ci abboccassi". Sono intitolate Mermaids: The Body Found
(2011) e Mermaids: The New Evidence (2013) e sono state presentate inizialmente
sui canali tematici statunitensi Animal Planet e Discovery Channel.
Queste
docufiction sono fortemente ingannevoli: l'unica ammissione che si tratti di
una finzione è una dicitura poco evidente nei titoli di coda. Il "dottor
Paul Robertson" è un attore e il suo sito non è stato sequestrato dalle
autorità statunitensi: è finzione anche quella. Anche il biologo è
semplicemente un attore pagato per recitare una parte. Come se non bastasse,
spezzoni di queste produzioni finiscono su Youtube, prive del loro contesto, e
vengono spacciate per verità da chi è propenso a credere alle “informazioni
alternative” senza fare verifiche.
Maggiori
informazioni sono su Snopes.com. Chicca finale: nel cast di uno di questi
documentari c'è David Soul, meglio noto come Hutch della mitica serie di
telefilm polizieschi Starsky e Hutch. Tranquilli, non fa il sirenetto: presta
la voce come narratore nella versione originale.
Credere a tutto è come non credere a niente, si è in errore allo stesso modo.
RispondiEliminaDetesto che un documentario sia spacciato per scientifico, il che apre molti punti interrogativi su altri temi, dall'allunaggio al falso Paul Mc Cartney che avrebbe preso il suo posto.
Ma l'uomo ha bisogno di punti fermi per sua natura, e di parteggiare per una ipotesi o l'altra, starne fuori significa essere un neutro, né uno né l'altro, una forma insomma incolore, insapore, una cosa senza personalità.
E allora vai col prendere per forza partito per qualcosa.
Trovo invece sano a volte (non sempre, perché non si può mai essere perentori e assoluti), dubitare ...il che non vuol dire stare nel limbo ma essere pronti a recepire.
Chiedo scusa, mi correggo,volevo scrivere che "a volte si deve essere perentori ".
RispondiEliminaCitazione:
RispondiElimina"l'uomo ha bisogno di punti fermi per sua natura".
Vero, ma l'uomo ha bisogno anche del fantastico.
E di altre cose che, se fossi uno psicologo, potrei spiegarti meglio.
Il fatto è che viviamo in un mondo di vibrazioni (lo siamo anche noi) e ci sono quelle pesanti, la materia, e quelle leggere, immateriali.
Nel nostro mondo materiale di tanto in tanto fanno incursioni esseri intelligenti che normalmente vivono in quello immateriale.
Perché vengono di qua?
Per fare amicizia? Per inquietarci? Per sfruttarci?
Forse per tutte queste e altre motivazioni, ma si presentano in forme diversificate.
Le sirene appartengono alla grande famiglia degli esseri che provengono da......Magonia.
Non è proprio vero che i marinai le vedessero mentre erano ubriachi.
Quello è solo il titolo cicappino. Io sono variabile e forse vengo anch'io da Magonia.
In tal caso anche chi crede agli elfi non va sottovalutato.
RispondiEliminaMi ha sempre stupito il fatto che Arthur Conan Doyle, il papà di Sherloc Holmes, credesse nelle fate.
EliminaOra so perché. Anche lui aveva capito che la realtà materiale a disposizione dei nostri sensi, non è tutto ciò che esiste.
Sono convinto che per chi ha la vista astrale risvegliata, tutto ciò diventa un quotidiano menage.
RispondiEliminaE tuttavia, quella ragazza di San Vito al Tagliamento che, durante una passeggiata al parco delle Risorgive, diceva di vedere "il popolo dell'acqua" nei riflessi dei ruscelli, mi sembrava una pazza.
EliminaE' un caso di corto circuito tra razionalità e pensiero magico.
Le ondine! Gli spiriti elementali dell'acqua. Una volta, quando la natura era molto meno inquinata erano dappertutto. Assieme ai folletti, le fate ed altri. Oggi, si sono ritirati in posti più impervi, dove l'essere umano ha più difficoltà a disturbarli. Sono molto schivi, ma se si visitano questi siti con costanza e cuore puro loro, possono mostrarsi, non hanno ancora perso tutte le speranze di comunicare con noi.
EliminaAvevo già sentito dire che le fate se n'erano andate da questo pianeta a causa dell'inquinamento, ma la fonte non era delle più attendibili.
EliminaE' un signore di Udine che ho conosciuto anni fa a Cividale e che ho intervistato QUI.