Fonte:
Stampa Libera
Testo
di Giannetto
L’inerzia
di una popolazione civile davanti a un’invasione di carrarmati è anche
comprensibile. Incomprensibile oggi, di fronte a un’invasione di ciandala senz’arte
né parte, che però hanno il numero, e disintegreranno l’Italia. Chi sa di
storia, sa che la fine dell’Impero Romano cominciò quando l’imperatore Valente
permise ai Goti di varcare il Danubio. Ma la neghittosità siciliana è la stessa
in ogni regione d’Italia. Altro che integrazione! L’ “integratore” dovrebbe
avere una personalità per “integrare”. Ma voi ce la vedete, tale personalità,
nel nostro pseudo-popolo, rincoglionito dal buonismo predicato a Lampedusa
sapete da chi, in quella “specie di discorso della montagna” il cui fine
oggettivo non è altro che quello di disintegrare popoli, nazioni, insomma la
società laica nel suo insieme (come il cristianesimo disintegrò l’Impero). E’,
tale “messaggio evangelico” , la più poderosa réclame ideologica per andare a
raccattarli in mare. D’altronde, anche i ciandala han diritto di fare quel che
possono, per sopravvivere. Il problema è COSA la controparte li lascia, o non
li lascia, fare. Se gli scafisti son criminali, noi rispondiamo con l’ “umanità”.
Perciò dovreste capire benissimo chi sono i maggiori promotori ideologici dello
scafismo e del commercio internazionale di carne umana. Lampedusa è lì che
aspetta, santificata dal mantra dell’ “accoglienza”.
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