Fonte:
L’Officina
Testo
di Paolo Danieli
C’è
qualcosa di strano nella scissione del Pdl. Qualcosa non torna. Un po’ anomala
come rottura, con Berlusconi che raccomanda a quelli di Forza Italia 2 di non
alzare troppo i toni con quelli del Nuovo Centrodestra, di polemizzare sì, ma
con garbo, per non scavare solchi troppo profondi, per non compromettere un’eventuale
ricomposizione. Una rottura dove il capo degli scissionisti ha continuato a
parlare con colui che avrebbe tradito e dove tutti, falchi e colombe, sembrano
essersi messi a svolazzare di qua e di là, ma senza allontanarsi troppo.
Qualcosa di nettamente diverso da quello che era successo con Fini. Altre
dichiarazioni, altra atmosfera, altre facce. Quella rottura aveva risvegliato
sentimenti forti, reazioni cattive, dichiarazioni brucianti e colpi bassi.
Questa volta invece tutto è soft. Berlusconi ha parlato tranquillo, per niente
tirato, davanti ad una platea composta. In sala nemmeno una bandiera o uno
striscione. Qualcosa di strano di fronte alla perdita di 304 membri del Consiglio
Nazionale, tra cui 5 ministri, 31 senatori, 28 deputati, 9 parlamentari
europei, un presidente, 12 assessori e75 consiglieri regionali, 7 presidenti di
provincia, 4 sindaci di comuni capoluogo.
Se non fosse per la grave crisi che attraversa tutto il centrodestra, per la decadenza e la carcerazione incombente su Berlusconi; se non venisse da considerare che spesso i più furbi, quando la barca affonda pensano solo a mettere in salvo se stessi, mandando al diavolo programmi, impegni e riconoscenze; se non si trattasse di un centrodestra stanco, fiaccato dagli scandali e con una struttura territoriale simile a un colabrodo, quasi quasi verrebbe da pensare all’ultimo colpo di genio del Berlusca.
Se non fosse per la grave crisi che attraversa tutto il centrodestra, per la decadenza e la carcerazione incombente su Berlusconi; se non venisse da considerare che spesso i più furbi, quando la barca affonda pensano solo a mettere in salvo se stessi, mandando al diavolo programmi, impegni e riconoscenze; se non si trattasse di un centrodestra stanco, fiaccato dagli scandali e con una struttura territoriale simile a un colabrodo, quasi quasi verrebbe da pensare all’ultimo colpo di genio del Berlusca.
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