domenica 2 febbraio 2014

Non venite a dirmi che gli americani sono normali


Fonte: Leggo

NEW YORK - Un massacro di San Valentino: mancano due settimane alla festa degli innamorati, e negli Stati Uniti drugstore e supermercati sono un tripudio di cuori, piccoli cupidi, cigni.
Ma per i candidi pennuti simbolo dell'amore lo stato di New York ha in serbo un tragico destino: le autorità che vigilano sull'ambiente hanno deciso di spedirli tutti davanti al plotone di esecuzione. Gassati, presi di mira da tiratori scelti, le loro uova coperte di grasso per non farle dischiudere. Un vero e proprio sterminio.
Questo perché i delicati ma feroci animali introdotti dall'Europa alla fine dell'Ottocento in virtù del loro «appeal» estetico sono diventati una minaccia per l'ambiente. Sono bellissimi, ma anche cattivi: distruggono l'habitat naturale per anatre e oche indigene del Nuovo Mondo, attaccano la gente, pongono un rischio per i voli di linea.


Ecco perchè il New York State Department of Environmental Conservation ha dichiarato i cigni «specie invasiva proibita» e li ha condannati tutti a morte. Ce ne sono circa 2.200, soprattutto a Long Island ma anche nei laghetti dei parchi di Manhattan, anche se la maggiore espansione degli ultimi tempi è stata verso nord, nelle acque del Lago Ontario: l'obiettivo è di eliminarli tutti entro il 2025 con buona pace degli amici degli animali di Brooklyn che hanno dato a ciascun cigno di Prospect Park un nome e sono in grado di distinguerli uno dall'altro.

Lo stato non comincerà solo a sparare gli uccelli in acque demaniali: chiederà anche il permesso a privati e governi locali di fare altrettanto sui loro terreni. La proposta di estirpare radicalmente la popolazione di cigni era passata inosservata fino a quando oggi non ne ha dato notizia il New York Times.

C'è chi, esprimendo sconcerto, ha paragonato l'esperienza dei cigni negli Usa a quella del melting pot di New York: «Se sono nati qui dovrebbero esser considerati specie locali», ha detto Michael Vangi di Bayside Queens il cui papà è emigrato dall'Italia.

Ma il piano, pur incontrando proteste, ha ricevuto l'imprimatur di una ventina di associazioni ornitologiche che fanno capo alla Audubon Society: «Siamo sempre per i mezzi non letali, ma in questo caso è necessario usare le maniere forti», ha detto Mike Burger, direttore di Audubon New York.

Per i biologi in realtà non c'è scelta: a loro avviso il fatto che alla gente piace dar da mangiare ai cigni ha provocato un aumento incontrollato della popolazione che negli ultimi anni è triplicata. Un piano del 1993 di ridurne il numero non aveva avuto successo: si basava soltanto sul coprire di grasso le uova e rimuovere gli uccelli solo dai parchi naturali.

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