venerdì 13 maggio 2016

La guerra come parametro etico


Massimo Romoli: Nell'agosto del 1944 Elsie Shrigley e Donald Watson, due membri della Vegetarian Society, pensarono che fosse necessario formare un coordinamento di "vegetariani non consumatori di latticini", nonostante l'opposizione di eminenti vegetariani che rifiutavano l'idea di un vegetarianismo completamente privo di prodotti animali. Nel novembre dello stesso anno Watson organizzò a Londra una riunione di sei "vegetariani non consumatori di latticini", in cui venne deciso di costituire una nuova società, la Vegan Society, di cui Watson stesso fu eletto presidente, e di adottare come definizione il termine vegan, come contrazione di vegetarian.

Alessandro AJ Esse: Il periodo della guerra è stato il peggiore, per i vegani. Non c'era nessuno a cui rompere il cazzo.



Matilde Tilde: Si mangiavano tante uova...formaggio...che stai a dí?

Letizia Pavese: Dalle mie parti uova e formaggio erano un privilegio quanto la carne - le uova poco meno, ma si vedevano raramente. La dieta era principalmente "vegana", ossia a base di pane, pane, verdure campestri, pane, olio, pane, un uovo se qualcuno te ne regalava, legumi, qualche frutto. La situazione, se eri un "plebeo", era questa.

Matilde Tilde: I miei nonni erano estremi plebei, ma avevano le galline..il piatto forte il nonno mi diceva che era uova, cipolla e fagioli.. Il pane mi diceva che era lusso per loro. Riso e patate a gogo, poi.

3 commenti:

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  2. Quindi i tre postiasedere erano rari:eh?ora stanno ovunque e putacaso prendi l'ascensore sei schiacciato da tanto lardo e puzzano.

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