Fonte: Italiano sveglia!
Sei anni di carcere per i cittadini, i
blogger e le testate che pubblichino anche una sola informazione
in grado di violare i dati personali o di ledere l’onore e la
reputazione di qualsiasi soggetto, con confisca del telefono, del
computer e rimozione del contenuto obbligatoria. È questa la novità
di agosto (in realtà del 27 luglio) della proposta di legge C 3139
(prima firmataria la senatrice Dem Elena Ferrara), che, con l’accordo
di tutte le forze politiche, eccetto alcuni parlamentari di
opposizione che ne hanno contestato l’applicazione, verrà votato
dalla Camera a partire dal 12 settembre prossimo.
La norma che dovrebbe occuparsi di
cyberbullismo, quindi teoricamente di tutela del minore, transitando
alla Camera, con i relatori Dem Micaela Campana e Paolo Beni è
divenuta, con i profondi ritocchi dei relatori e delle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali, una vera e propria norma
ammazza web, che riguarda anche e soprattutto ogni maggiorenne
che si affaccia alla rete internet. E sì, perché diversamente dalla
disposizione originaria approvata anche dal Senato, che era
incentrata principalmente sulla tutela del minore, il testo uscito il
27 luglio, è stato completamente stravolto, divenendo una norma
repressiva sul web a tutti gli effetti.
Nel testo e nelle altre disposizioni
scompaiono i riferimenti ai minori al fine di delimitare l’ambito
di applicazione della norma. In base a questa, qualsiasi
attività, anche isolata (e quindi effettuata anche una sola volta),
compiuta dai cittadini anche maggiorenni sul web conferisce la
possibilità a chiunque (altra innovazione portata dalla Camera) di
ordinare la cancellazione di contenuti, salva la possibilità che
questa attività venga ordinata dal garante privacy. E chi non si
adegua? Rimozione e oscuramento dei contenuti e sanzione sino a
6 anni di carcere. In pratica le attività di critica sui social
network, attraverso blog o testate telematiche, farà scattare la
possibilità di richiedere la rimozione del contenuto, dell’articolo,
del messaggio, di qualsiasi cosa insomma sia presente sul web, con la
possibilità di far bloccare il contenuto anche rivolgendosi al
garante privacy. Un blog scomodo, un commento troppo
colorito sul forum, una conversazione un po’ ardita tra maggiorenni
su Whatsapp, qualsiasi pubblicazione di dati a opera di maggiorenni,
qualsiasi notizia data su un blog o su una testata, e che riguardino
maggiorenni, ricadranno in quella definizione e saranno oggetto di
possibile rimozione.
Un bavaglio in piena regola.
Chissà perché scelgono di presentare leggi per nulla conformi alla democrazia sempre nei periodi feriali o
festivi, forse perché la democrazia non è conforme al loro di
“bullismo”? La legge che si apprestano a varare, inutile dirlo, è la solita legge porcata volta al fine di difenderci
da una parte insignificante della società alla quale basterebbe dare
una buona dose di buona educazione e che proprio per la mancanza di
educazione da parte delle famiglie di appartenenza e da una parte
l’insegnamento di “educazione civica” da parte dello Stato
nelle aule scolastiche, si permette a ragazzini viziati e ineducati,
di fare e creare azioni di prevaricazione nei confronti dei più
deboli e indifesi, che proprio per il loro stato in essere,
dovrebbero essere quelli tutelati dai componenti di governo e dello
Stato a cui appartengono, i quali si azionano neanche a dirlo,
proprio come gli attuali politici in un bullismo senza fine.
Questo
avviene proprio grazie a governo e Stato assenti, così, come seggetti
civici che non hanno senso alcuno dello Stato, non trovano di meglio
che lavarsene le mani emanando leggi che nulla hanno a che fare con
il problema, ma che in compenso mettendo le mani avanti (noi la legge
l’abbiamo fatta) si mettono al sicuro con appositi cavilli inseriti
nella legge, su qualsiasi azione volta più a difendere se stessi che
l’intera società dal bullismo, società che peraltro non ha dato
loro delega alcuna non essendo stati votati ma imposti dalle
segreterie di partito, tradendo così la nazione in campo
internazionale e ancor più la popolazione in quello nazionale, nella
depravazione e prevaricazione totale di qualsivoglia stato in essere,
di che è già di per sé una persona spregevole e prevaricatrice.
Sta per arrivare la fine del web come
lo conosciamo e che determinerà senza alcun dubbio la fine di blog
come il nostro, visto che non avrà senso denunciare fatti e
misfatti, se non si potrà più fare i nomi di chi li compie col
rischio di farsi 6 anni di carcere per informare chi non sa.
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