Fonte: Il fatto quotidiano
“Tutta colpa della catastrofica
politica sull’immigrazione di Angela Merkel”. Parola di Frauke
Petry, leader dell’Afd, Alternativa per la Germania, il partito
xenofobo considerato il vero vincitore delle elezioni in Meclemburgo,
il land dell’ex Germania orientale chiamato oggi al rinnovo del
parlamento regionale. Secondo le proiezioni al primo posto si
sono piazzati i socialdemocratici relegando la lista anti-immigrati,
arrivata seconda, all’opposizione. Ma, al netto del quasi
scontato governo Spd-Cdu, la sconfitta politica della cancelliera è
totale: sia perché il Meclemburgo è considerato la patria politica
di frau Merkel, sia perché il suo partito, la Cdu, non era mai
andato così male in una tornata amministrativa raggranellando meno
del venti per cento dei consensi.
Il tonfo della Merkel, e per giunta nel
suo collegio elettorale per eccellenza, arriva a un anno dalla
decisione che, secondo i suoi detrattori, ha segnato l’inizio della
fine. Quale? Aprire le frontiere a quei profughi che la scorsa estate
stavano ingrossando a dismisura la cosiddetta rotta balcanica ponendo
così fine a una crisi umanitaria provocata dalla chiusura delle
frontiere ungheresi. “Tutti i partiti sono stati bocciati
perché per troppo tempo non hanno ascoltato gli elettori”, ha
arringato la Petry, battagliera quarantenne leader del partito di
destra radicale che dal canto suo assicura “un’opposizione non
fondamentalista”.
Anche in campo cristiano democratico i
commenti sono simili. Il presidente della Cdu Peter Tauber,
attribuisce la sconfitta “alla diffusa rabbia e protesta nella
popolazione” collegata “chiaramente con la discussione sui
profughi”.
Negli ultimi mesi la politica del
governo Merkel di fronte alla crisi dei migranti è stata contestata
sia all’interno del suo partito sia dall’Unione socialdemocratica
di Baviera (Csu), partito gemello della Cdu. Già in Sassonia-Anhalt,
l’ascesa dell’Afd aveva portato alla perdita della maggioranza
parlamentare per Cdu e Spd, che si erano visti costretti ad allearsi
ai Verdi. Secondo una prima analisi sui flussi
elettorali presentata dalla Zdf, la formazione populista ha pescato
molto nel mondo dell’astensionismo: “Il 34 per cento degli
elettori che oggi in Meclemburgo hanno scelto la formazione xenofoba
cinque anni fa non si erano recati alle urne”. La Petry ha inoltre attirato
voti da quasi tutti i partiti tradizionali: il 17 per cento aveva
votato alle precedenti elezioni Spd, il 15 Cdu, il 12 la sinistra
della Linke e il 16 per cento l’estrema destra neo-nazista
dell’Npd. Solo gli elettori di verdi e liberali sembrano immuni
dalla seduzione di Afd: da questi due partiti è arrivato ai
populisti solo il 3 per cento.
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