Testo di Michele Scola
Giovedì ho portato mio figlio di cinque anni a scuola, come
(quasi) tutte le mattine, in scooter. C’era un vigile che con
la sua moto bloccava l’ingresso alla strada della scuola; anche
questa situazione non era affatto nuova. Parcheggio, correttamente, a
un metro da lui, scendo e, per farla breve, vengo redarguito perché
mi dice che il casco del bambino non è omologato. Gli spiego che è
omologato, tolgo il casco a mio figlio, gli faccio vedere
l’omologazione, ma continua a dirmi con tono molto duro e
trattandomi piuttosto male che non è omologato. Mio figlio è
visibilmente spaventato dai toni (non i miei): lascio perdere, faccio
finta di niente, e me ne vado: non ho tempo da perdere, mi chiude il
prescuola e ho 274 cose da fare. Mentre vado via gli dico, cosa vera,
che l’ho comprato da Tosa e che dubito Tosa venda caschi non
omologati. Mi guarda malissimo mentre mi allontano, peraltro in modo
gratuito perché sono stato educatissimo, ma capisco che non l’ha
presa bene. Lo capisce anche mio figlio che mi chiede se verrò
arrestato per colpa del suo casco: lo tranquillizzo, ovviamente.
Il
giorno dopo devo andare in ufficio presto, ho un appuntamento
alle 08.45, ma devo fare altre cose prima e quindi decido
(fortunatamente) di non portare io il bambino a scuola ed esco di
casa circa quaranta minuti prima. Esco dal portone e mi trovo di
fianco tre moto della polizia municipale con tre vigili in piedi. Non
ci faccio tanto caso. Mentre metto il casco attraversando la strada
sento chiamare con il “classico” … psss psssss, ma non penso
sia rivolto a me. Con la coda dell’occhio vedo un vigile
attraversare e venire nella mia direzione. Capisco. Salgo comunque
sullo scooter parcheggiato, magari sono paranoico e, invece, mi
sento bussare sulla spalla da dietro.
“Signor Scola,
scenda un po’ e mi favorisca patente e libretto”
“Perché?
Non sono neanche ancora partito. Ma come sa il mio nome?”
“Un
normale controllo. Favorisca patente e libretto. E tagliando
dell’assicurazione”
“Ma lei è il vigile di ieri? Cosa fa
sotto casa mia a quest’ora? Mi stavate aspettando? E comunque il
tagliando assicurativo non è più obbligatorio”
“Sì, la
stavamo aspettando, favorisca i documenti che le ho
chiesto”.
Dall’altro lato della strada anche il suo collega
mi guarda con l’aria da duro.
Scatto, incredulo, la foto
qui a sinistra (ne farò altre ovviamente). La faccio breve
perché ci sarebbero un po’ di riflessioni da fare, a partire dal
come mi sono sentito in quel momento io, fino alla faccia goduta
degli agenti che all’evidenza si stavano sentendo importanti e
potenti nei miei confronti. Con un atteggiamento odioso, del
tipo non rispondere alle domande con cui chiedevo spiegazioni, e
trattarmi come fossi un delinquente abituale, hanno cercato in tutti
i modi di farmi qualche multa e ovviamente ci sono riusciti
(revisione scooter; pazienza ho sbagliato e pagherò. Non sarò né
il primo né l’ultimo che si è dimenticato la revisione). Hanno
palesemente cercato di farmi perdere la lucidità, perché,
garantisco, in quella situazione e con quell’atteggiamento ti viene
una voglia di insultarli che neanche Pelè dopo il rigore ……e ci
sono anche quasi riusciti, soprattutto quando ho realizzato che
dovevo avvisare il cliente delle 8.45 che all’appuntamento non ci
sarei potuto essere (perché il tutto è durato un’ora! Ma chissà
da quanto mi aspettavano….),. tuttavia ho tenuto.
Fortunatamente
non c’era mio figlio perché si sarebbe spaventato in un modo che,
probabilmente, avrebbe cambiato gli assetti degli umori, soprattuto
il mio. E, sinceramente, credo che fosse proprio quello che
cercavano. Perché non potevano sapere che, proprio quel giorno, non
lo avrei accompagnato e nonostante quello sono venuti ugualmente in
tre ad aspettarmi sotto casa, avendo perfettamente presente che sarei
potuto uscire con la mano ad un bimbo di cinque anni. Sarebbe
interessante fare delle riflessioni su questo avvenimento, ma
purtroppo il post è già troppo lungo così.
Mi limito molto più
pragmaticamente a chiedere a Città
di Torino e @PoliziamunicipalediTorino di illuminarmi se sia
questo il rapporto tra cittadino ed istituzioni che meritiamo. Se sia
corretto che tre agenti della polizia municipale si presentino sotto
casa di un cittadino, sapendone già il nome, per fare accertamenti
del tutto gratuiti con evidente ed esclusiva finalità intimidatoria,
solo perché uno dei tre, non si capisce in che modo, si è
probabilmente sentito offeso.
Mi chiedo se sia accettabile
non essere per le strade della città alle 8 del mattino, durante il
turno di lavoro per stare, a spese di tutta la comunità, non so
quanto tempo ad aspettare un cittadino che non ha fatto niente, pur
di poter dare soddisfazione ad un ingiustificabile desiderio di
affermazione di potere.
Chiedo se sia costume accettabile
che due agenti si sottraggano al loro dovere per permettere ad un
collega di organizzare quella che non ho paura a definire una vera e
propria spedizione punitiva contro un cittadino che, ripeto, non ha
fatto nulla. se sia questo lo "spirito di corpo".
Ma
se questo fosse successo ad una persona meno lucida? Se fosse
successa a una persona più debole e con meno strumenti di me? Se ci
fosse stato mio figlio? Ovviamente, dal mio punto di vista la
querela scatterà senza tanti patemi e alle domande sopra risponderà
la Giustizia. Ma vorrei anche capire cosa ne pensa il datore di
lavoro che, alla fine, siamo tutti noi.
Coi Negri scommetto che non si sarebbero mossi neanche dall'ufficio , dei negroni alti 1,90 con niente da perdere sono troppo scomodi meglio prendersela con l'italiano di turno ormai si e'sparsa LA voce siete cosi buoni che LA DATE (vinta ) a tutti
RispondiEliminaC'è una percentuale di esponenti delle F.F.O.O. che, una volta indossata una divisa, fa uscire la parte autoritaria che alberga al suo interno.
EliminaE' vero però che il Potere, forte con i deboli, ultimamente se la prende più facilmente con i bianchi che non con i migranti.
Tollerare ad ogni costo negri e ROM è un ordine dato a tutti i livelli. Poi degli operatori poco intelligenti si sfogano su chi invece ha tutto da perdere! Controllassero le assicurazioni e i biglietti su treni e autobus agli stranieri.... Li del lavoro da fare ce n'è a iosa
RispondiEliminaLasciare che gli immigrati viaggino a scrocco è uno dei modi con cui i sobillatori sionisti provano a metterci gli uni contro gli altri, pronti poi ad accusare gli autoctoni di essere razzisti.
Eliminasalve
RispondiEliminaho indossato una divisa, quella da sottufficiale MM per ben 36 anni e ho avuto a che fare con i vigili urbani anche io e, posso garantire, quelli delle città con porti militari (i più grossi Taranto e Spezia) non avevano pace finchè non riuscivano a farci una multa.
Uno, a Spezia, arrivò a fermarmi perchè guidavo in divisa dicendomi: in divisa può guidare solo veicoli militari (balla mostruosa) e un'altro a Taranto, dato che mi ero fermato ad un semaforo, mi chiese il perchè: alla mia risposta, perchè è rosso, voleva denunciarmi per offese ...
Però ve ne sono altri che, invece, fanno benissismo con coscienza e buon senso, questo lavoro, comunque impegnativo e difficile
un saluto
Piero e famiglia
Evidentemente c'è all'interno dei vigili urbani una minoranza che soffre della sindrome dell'invidia penis.
EliminaUn po' di soddisfazione l'hanno avuta anche loro quando si è smesso di chiamarli vigili urbani, adottando la dicitura "polizia locale".
Allora, il fascino della divisa è emerso in tutto il suo splendore.