giovedì 29 marzo 2018

Si è sparsa la voce che in Italia tutto è lecito


Fonte: Il Populista


Arrivano dalla Romania per depredare i nostri fiumi. Devastando l’equilibrio naturale e anche mettendo a rischio la nostra salute, attraverso il commercio del pesce pescato di frodo. Divisi in una trentina di squadre, provenienti perlopiù dalla città rumena di Tulcea, questi criminali sono stati cacciati dal proprio paese per i danni arrecati al Danubio. E si sono riversati in Italia per saccheggiare i corsi d’acqua del Nord, dall’inquinato Lambro fino alla Toscana, passando per l’ambito Po. 


Il Giornale spiega che “Secondo uno studio dell'Università di Ferrara, citato in un documento pubblicato dal Senato, i danni alla biomassa degli 8mila chilometri di canali provinciali oscillano tra il 30 e il 40 per cento”. Questi bracconieri senza scrupoli rappresentano un serio pericolo per il nostro ambiente. Utilizzano veleni ed elettrostorditori, spadroneggiando senza alcun ritegno. Ogni squadra guadagna fino a 20mila euro a settimana. E le normative in materia sono insufficienti per contrastare il fenomeno. Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, “Un problema è la salute dei consumatori che si trovano a tavola il pescato proveniente dalle battute abusive. Non dimentichiamo che spesso il frutto di queste scorribande è venduto ai ristoranti”. Pesce pescato magari in fiumi dove il livello di mercurio, e di altri elementi tossici, è molto alto. Matteo De Falco, direttore editoriale del canale Sky Caccia e Pesca, dichiara al quotidiano milanese: "Oltre al bracconaggio si sono verificati altri reati come piccoli e medi furti, l'evasione fiscale e i rischi connessi a mangiare pesci contaminati: per cacciarli dal delta del Danubio la Romania ha dovuto schierare l'esercito".

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