giovedì 22 marzo 2018

Un accostamento editoriale che fa imbestialire gli antropocentrici


Francesca Prandini: Chi fa paragoni è più idiota di chi maltratta entrambi. Carcere sempre e comunque. Non esiste violenza grave e meno grave. La violenza ha sempre la stessa faccia!

Veronica Casilli Barrali: Qui non c'è un paragone di meno grave o più grave. Ma se un animale maltrattato porta il suo esecutore in carcere, non dovrebbe essere così anche per la bambina? Non è un paragone, ma una giustissima osservazione.

Roberto Cavalloro: Ma siete stupidi o cosa? Al primo gli hanno dato la pena definitiva, il secondo va ai domiciliari in attesa del processo. Finirà in carcere anche lui, tranquilli.

Denise Garbo: Quanta ignoranza. La classica gente che se gli menano la figlia o chiunque altro davanti non muove un dito, ma guai a pestare la coda al cane, eh.

Nicola Piccirillo: Vedi che chi ha maltrattato la bambina sta a casa e non in carcere!





Gabriella Corso: Ragazzi è inutile che vi scaldate, la ragazza ha semplicemente detto che dovrebbero essere puniti tutti quelli che fanno violenza, indipendentemente da chi l'abbia vissuta. 
Poi parlate: è il primo che finisce in carcere dopo aver fatto violenza su un cane, il primo. Sapete da quando si lotta per questo? Una vita. E poi non è da ora che in Italia ci siano queste disuguaglianze di legge. Quante volte chi ha rubato le arance per sfamare i figli, è stato arrestato con 20 anni di pena, mentre chi uccide o stupra no? Ve la dovete prendere con lo Stato, non con la ragazza che ha semplicemente detto che tutti devo essere puniti per i loro crimini di violenza, che sia sessuale, che siano delle botte date ad un qualsiasi essere vivente: uomo, animale, etc.

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