Felicità, sicurezza, identità e sovranità sono i quattro
pilastri interconnessi senza i quali l’individuo non può
realizzarsi, secondo Alessandro Meluzzi. Il più importante dei
quattro è però la sovranità, senza la quale i primi tre non
possono avere piena realizzazione. Se non ci sono confini attorno
alla comunità di appartenenza, che ci difendano dall’altro da noi,
i cosiddetti stranieri, non possiamo essere felici, non possiamo
sentirci sicuri e non sappiamo più chi siamo. Se, all’interno dei
confini, non abbiamo qualcuno che stabilisca delle regole, non
possiamo sentirci sicuri, né tanto meno felici. Se non c’è
qualcuno che dia il giusto valore a me, come individuo, e al mio
lavoro, pagandomi la giusta mercede, non posso sentirmi realizzato e
quindi felice. Se vengo privato del lavoro e mantenuto con il reddito
di cittadinanza, vengo tagliato fuori dal processo produttivo e
ridotto al mero ruolo di consumatore, facendomi perdere anche la mia
identità perché non posso più dire “Sono un medico” o “Sono
un avvocato” e non posso più dire nemmeno “Sono disoccupato”,
ma finisco per confluire in una massa anonima idonea a sottomettersi
al NWO. Il quale, con molta probabilità, sarà realizzato da quella
sporca dozzina di famiglie ebraiche che già ora dominano il mondo
mediante la finanza e l’emissione della moneta. Alla fine, andiamo
sempre a parare lì, giacché tutti i salmi finiscono in gloria e
tutte le redini sono tirate da una cricca di potentissime dinastie
ebree.
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