Volevo usare il buon
sugo alle verdure che il mio amico cuoco mi ha regalato, ma in casa
non avevo pasta, così ho approfittato della cino-passeggiata del
mattino per comprare una confezione
di tagliatelle presso il panificio in cui posso entrare con il cane,
dove vado quasi
tutte le mattine.
La panettiera, come immagino oggi faccia con tutti i clienti, mi
augura la Buona Pasqua. Al che le rispondo che sono agnostico e che
comunque la ringrazio per le sue
buone
intenzioni. Sorridendo e con disinvoltura mi risponde: “Beh,
allora, buon fine settimana!”. Il che ci sta, perché oggi è
Sabato Santo. Ovviamente, essendoci in negozio altri clienti e non
essendo quello il momento di dilungarsi, non le ho spiegato, né
glielo spiegherò mai, che Gesù era un terrorista agli occhi dei
romani occupanti e un patriota fanatico a quelli dei suoi camerati
Zeloti, Barabba compreso. Non entro nel merito delle prove storiche
di ciò, ma mi limito a farvi notare che Giuda Iscariota era uno dei
suoi e che Iscariota è lo stesso di Sicario, il cui significato è
fin troppo evidente. Anche Gesù sgozzava nottetempo i soldati romani
di pattuglia per le strade di Gerusalemme e quindi era un sicario
anche lui. Ha fatto la fine che, agli occhi dei romani occupanti, si
meritava. A Barabba invece gli è andata bene!
Philip Dick ha avanzato
l’ardita ipotesi che la storia dell’uomo sia
fissa sul periodo dell’occupazione romana della Palestina. Cambiano
i nomi e i personaggi, ma gli eventi, obbedienti in modo arcano agli
stessi stereotipi, sono sempre gli stessi. Gira e rigira, sempre
abbiamo degli invasori che invadono territori altrui e patrioti che
cercano di contrastare e respingere gli invasori. Se pensiamo che gli
anglosassoni hanno invaso le Americhe, chiamando poi alla fine
“Campidoglio” il palazzo del potere a Washington e usando
addirittura le stesse insegne dei fasci littori, troviamo che i
palestinesi di 2.000 anni fa si chiamano, oggi,
indiani pellerossa, o nativi americani. Se guardiamo queste due
invasioni imperialiste, quella degli antichi romani e quella degli
anglosassoni cominciata nel 1620 con lo sbarco del Mayflower, dal
punto di vista razziale, ho buone ragioni di credere che entrambe
siano state compiute da popolazioni caucasiche, altrimenti dette
indoeuropee, ovvero ariane, ai danni di popolazioni non caucasiche.
Gli arabi palestinesi di oggi non saprei se definirli caucasici,
poiché potrebbero essere di origine mongola, come i turchi. Gli
ebrei che li hanno invasi sono per il 75 % askenaziti e Askenaz è la
parola ebraica che significa Germania. Più ariani di così si muore!
Molto prima che i romani
invadessero l’antica Palestina, c’era stata un’altra invasione,
di cui stranamente gli storici parlano poco: quella degli aggressivi
Kurgan che dal Caucaso invasero l’Europa meridionale, ponendo fine
alle società matriarcali gilaniche. Visto il luogo di provenienza,
mi viene spontaneo definire caucasici i Kurgan, maschilisti e
patriarcali. Se c’è una cultura, codificata dalla religione, che
può dirsi maschilista e patriarcale, è proprio quella araba, per
cui devo rimarcare il dubbio a proposito dell’etnia degli arabi,
che potrebbero essere discendenti dei Kurgan e con le stirpi mongole
non c’entrare proprio niente, a differenza dei turchi.
Tuttavia, ciò che mi
preme qui evidenziare sono i 15 morti che i soldati di Israele hanno fatto in queste ultime ore, grazie ai cecchini inviati da Netanyahu,
che non hanno esitato a sparare sulla folla di dimostranti
palestinesi ammassatisi lungo il confine imposto dagli invasori. Una
novità di tipo bellico, almeno per me, è stato l’uso da parte
degli ebrei dei droni che hanno fatto cadere sulle teste dei
palestinesi bombe lacrimogene.
Ai tempi di
Gesù non c’erano. La
storia, quindi, se fosse vera l’ipotesi fantascientifica di Philip
Dick, ci mostra un popolo invaso che di tanto in tanto usa le
tecniche degli Zeloti accoltellando qualche israeliano e mentre i
palestinesi stanno aspettando un Messia che li liberi dagli ebrei
occupanti, noi figli, alla lontana, di Israele siamo qui a festeggiare
la morte ingloriosa, ma resa tale per scopi propagandistici, di un
terrorista inchiodato su un palo insieme ad altri due suoi complici.
Chissà se un giorno, quando non ci saranno clienti in negozio,
riuscirò a spiegare tutto questo alla mia panettiera di fiducia?
Gli arabi hanno invaso la Palestina nel VII secolo. Quanto tempo deve passare perché un'invasione diventi titolo di proprietà? E' la domanda che si poneva il filosofo (animalista) Robert Nozick in "Anarchia, Stato e Utopia". Che titolo hanno oggi i turchi della Turchia se non l'invasione dell'impero bizantino con città costruite dai bizantini e non dai turchi? Si sono appropriati di terre e di costruzioni altrui, cioè anche del lavoro secolare dei bizantini. Lo stesso vale per gli arabi della Palestina che si erano approppriati di terre e di costruzioni ebraiche in terre dove gli ebrei avevano avuto uno Stato da un millennio e mezzo. Se si accetta che la Palestina sia araba allora vale il diritto della forza degli invasori. Non vi sarà pace in Palestina sino a quando gli arabi non riconosceranno lo Stato di Israele. Gli ebrei non furono espropriati delle loro terre e del loro Stato dai Romani, che lasciavano agli ebrei la facoltà di conservare le loro leggi purché pagassero un tributo a Cesare. Gli ebrei erano una popolazione autoctona della Palestina mentre gli arabi meriterebbero di essere cacciati tutti oltre il fiume Giordano essendo degli invasori. D'accordo invece sulla prima parte dell'articolo. Gesù era uno zelota. Altro che pacifista.
RispondiEliminaChi abitava quelle zone prima del VII secolo, cioè prima che arrivassero gli arabi?
EliminaDubito che fossero territori spopolati.
Poiché gli antichi ebrei sono stati a più riprese deportati, prima in Egitto, poi a Babilonia e infine scacciati in quella che è passata alla storia con il nome di Diaspora, è probabile che quando arrivarono gli arabi nel VII secolo di ebrei autentici ce ne fossero ben pochi. In tal caso, non si può parlare di invasione da parte loro.
Se dobbiamo considerare invasori gli arabi del VII secolo, dobbiamo fare la stessa cosa anche con olandesi, francesi e italiani che nel 600 sbarcarono in Sudafrica (e che sarebbero in seguito stati chiamati Boeri), trovandola praticamente deserta.
Zulu e Xosa sono arrivati dopo di loro, ma ora li vogliono cacciare via. Esattamente come gli ebrei che sono arrivati di punto in bianco nel 1948 e vogliono cacciare via i palestinesi.
Vorrei dire che tra invadere di punto in bianco e farlo centellinando gli ingressi c'è una certa differenza (vedasi la ranocchia di Chomsky), ma non è così perché il tempo non basta per convalidare un'invasione.
Semplicemente gli esseri umani non sono fatti per andare d'accordo con etnie diversa dalla propria.
Grande Israele o Grande Kazharia?
RispondiEliminaSe gli arabi sono arrivati in Palestina nel settimo secolo d.C. quando sono arrivati i Kazari?
EliminaPuò darsi che in Palestina i Kazari non siano arrivati mai, distribuendosi in Europa e diventando Ashkenaziti di pelle bianca e occhi azzurri (Germania e Polonia), oppure sefarditi, di carnagione più scura (Spagna).
I guai sono cominciati nel 1948, per iniziativa degli inglesi (Balfour) e per coronare il sogno sionista di Theodor Herzl.
Certo, ma non sottovalutare il fattore Yahweh: il Signore degli Eserciti esige molti sacrifici di sangue da parte del popolo da egli protetto.
EliminaLa diaspora a causa delle carneficine romane non esclude che sia rimasta una popolazine ebraica in Palestina. Ma questo ha poca importanza. Se uno occupa abusivamente la mia casa dove vivevo solo forse hanno acquisito un diritto di proprietà coloro che l'hanno occupata? Gli ebrei,popolazione autoctona della Palestina, sono l'unico popolo sopravvissuto sino ad oggi tra tutte le antiche popolazioni autoctone della Palestina, anche grazie al loro razzismo biblico che comandava loro di non mischiarsi con altre popolazioni. L'invezione dell'Antico Testamento aveva questo unico scopo: quello di giustificare la Palestina come terra ebraica. La spiegazione biblica è ridicola ma geniale perché puramente strumentale al diritto degli ebrei di tornare nella terra dei loro avi da cui fu ereditata e di cui furono spogliati con la violenza. Non importa il tempo passato perché in questo caso non può valere la legge dell'usucapione ventennale, che d'altronde viene interrotta quando il legittimo proprietario prima della scadenza dei 20 anni rivendichi in sede di giudizio la proprietà. E gli ebrei hanno sempre rivendicato il ritorno in Israele. Hitler lo capì e per sbarazzarsene propose che tutti gli ebrei tedeschi tornassero in Palestina. Ma purtroppo vi fu l'opposizione dell'Inghilterra, la perfida Albione, che considerava la Palestina come suo protettorato e non voleva porsi contro gli arabi di Palestina per quieto vivere.
RispondiEliminaLa legge dell'usucapione impallidisce di fronte all'altra legge antica: quella dei rapporti di forza. I romani deportarono gli antichi ebrei perché avevano la forza di farlo.
EliminaGli odierni ebrei confinano i palestinesi nel ghetto di Gaza perché hanno la forza per farlo.
Anche escludendo il fatto, ammesso dagli stessi intellettuali ebrei, che essi discendono dai Kazari, non sembra una buona argomentazione quella che la terra di Palestina debba essere di proprietà di ebrei o sedicenti tali.
Certo, gliela diede il comandante alieno di nome Jahwé, ma quel Jahwé disse tante altre corbellerie che noi esseri umani di oggi possiamo e vogliamo fare a meno delle sue imposizioni.
Gli ebrei di oggi, o i sedicenti tali, stanno sovrastimando i piani del loro Dio, che non è riconosciuto da quasi sette miliardi di persone.
Personalmente, mi sono scocciato della protervia sia degli ebrei, sia del loro Geova degli Eserciti.
Se io fossi nato arabo in Palestina avrei fatto di tutto per diventare cittadino israeliano perché mi sarei domandato: che cosa mi offrono gli arabi? Nulla. D'altronde nello Stato di Israele vi sono anche cittadini israeliani arabi. Come mai non hanno preferito trasferirsi nella zona che sta sotto il governo palestinese? Gli arabi sono dei sottosviluppati mentali a causa del Corano. Israele è di fatto uno Stato laico, dove gli atei sono cittadini a tutti gli effetti,che non danno fasidio come i mal sopportati ortodossi, quei cretini con il cappello nero e le treccine. Israele è all'avanguardia nella ricerca scientifica. Gli arabi sono nella Terra dei parassiti di quell'Occidente da cui tutto importano e che tuttavia odiano a causa del Corano, la più grande disgrazia della storia. Dagli arabi non ci si può aspettare alcunché di buono in fatto di progresso scientifico. Non vi è un premio Nobel per scienze che sia arabo o comunque islamico. Una eccezione fu Abdus Salam pakistano e direttore del centro di ricerche nucleari di Triste. Conservo un foglio di un quotidiano che comprende una lunga intervista a Abdus Salam, che si dichiara credente in Allah. Ma una rondine non fa primavera, ha scritto Aristotele. Se Salam fosse stato uno scienziato nel campo delle scienze biologiche non avrebbe potuto dire di essere credente. Le ricerche nucleari sono un campo neutro per quanto riguarda i rapporti tra scienza e religione. Diverso è il campo delle scienze biologiche dove entra in ballo il tema dell'evoluzione da una comune origine di tutte le forme di vita, che demolisce tutte le fregnacce della Bibbia e del Corano.
RispondiEliminaSottoscrivo al 100 % quanto dici, professore.
EliminaAggiungo il particolare che probabilmente gli ebrei eccellono nelle scienze e nelle arti perché hanno geni alieni che noi Sapiens non abbiamo.
Considerato che nel corso della storia c'è stata diluizione genetica, gli ebrei discendono dalla seconda "creazione", quella di 6.000 anni fa circa, mentre noi Sapiens siamo più antichi e dobbiamo risalire a circa 250.000 anni fa, a quella che i genetisti chiamano "Eva mitocondriale".
Gli ebrei hanno una marcia in più grazie al parziale sangue alieno di cui sono dotati.
A proposito di entità extraterrestri: Erika racconta la sua esperienza con gli alieni
EliminaQuesta testimonianza mi lascia scettico.