Fonte: Il Populista
Bergoglio torna a
parlare di immigrati e immigrazione, riducendo il tutto a una
questione di “paura”.
“Il mondo oggi è spesso abitato dalla paura. È una malattia
antica: nella Bibbia ricorre spesso l’invito a non avere paura. Il
nostro tempo conosce grandi paure di fronte alle vaste dimensioni
della globalizzazione. E le paure si concentrano spesso su chi è
straniero, diverso da noi, povero, come se fosse un nemico”. Il
Pontefice ha pronunciato queste parole a Santa Maria in Trastevere,
in occasione dei 50 anni della Comunità di Sant'Egidio. Paura,
paura, paura: per Bergoglio è tutta una questione di
ingiustificata “paura” da
cui non farsi "contagiare". "E allora ci si difende da
queste persone, credendo di preservare quello che abbiamo o quello
che siamo. L’atmosfera di paura può contagiare anche i cristiani
che, come quel servo della parabola, nascondono il dono ricevuto: non
lo investono nel futuro, non lo condividono con gli altri, ma lo
conservano per sé. Se siamo da soli, siamo presi facilmente dalla
paura".
Per l’opinionista Antonio Socci non è
un caso che il Papa sia tornato sull’argomento immigrazione a
elezioni concluse: “Non so se l'avevate notato – scrive su
Facebook - ma da più di un mese Bergoglio non parlava di migranti.
Come si spiega? Semplice: la campagna elettorale italiana. Da
perfetto militante di partito Bergoglio ha seguito la strategia della
Sinistra che - come avete visto - ha totalmente rimosso il tema dello
Ius soli in
campagna elettorale. Dopo averne fatto una questione di vita o di
morte fino a dicembre, appena si è avvicinato il voto degli italiani
lo hanno del tutto cancellato, pronti a ritirarlo fuori in caso di
vittoria”.
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