Testo di Emiliano Rubbi
Si chiamava “Aktion T4” il programma nazista “di sterilizzazione e sterminio” dei disabili, dei ritardati mentali, degli affetti da sindrome di down, dei portatori di malattie genetiche ereditarie (o considerate tali), degli schizofrenici, degli epilettici, degli affetti da sifilide o da demenza senile, di tutti coloro che rappresentavano, nel delirio nazista, una qualche forma di “devianza” dall’idea ariana di “razza superiore”. Furono sterminate centinaia di migliaia di persone, inizialmente tramite iniezione letale, poi, per risparmiare tempo e denaro, direttamente nelle camere a gas. I bambini “inadatti” (definizione nazista per indicare ogni genere di handicap fisico o ritardo mentale), invece, non arrivavano mai ad “Auschwitzland”, perché venivano soppressi prima. In foto, una persona che ignora che, molto probabilmente, sotto il nazismo, non sarebbe arrivata viva all’età per indossare quella maglietta.
Forse, appunto, persone come questa andrebbero rieducate con mezzi ben più incisivi dell'informazione e formazione. Magari con un nuovo e salutare Aktion.
RispondiEliminaSe allarghiamo il campo visivo, ci rendiamo conto che la bugia dell'Olocausto è molto peggiore di una maglietta che manca di rispetto ai morti.
EliminaHai ragione. In fondo, perché violare la privacy di gente che ha voluto trasferirsi altrove senza lasciare traccia di sé? Questo vale per tutti gli innumerevoli casi di sparizione multipla nel tempo e nei vari luoghi.
EliminaAbbiamo proprio innata questa pessima abitudine umana di impicciarci dei fatti altrui!
Ed è vero che Auschwitz era un parco divertimenti, facente parte di una grande catena, che io riaprirei per mandarci a trascorrere una vacanza alla giuliva signora ed ai suoi sodali.
Li potrebbero godere di suite a 5 stelle, praticare sport nelle piscine, assistere gratuitamente a concerti di musica classica, alimentarsi con cucina di alto livello, fare delle salutari saune disinfestanti a base di Zyklon B, giocare all'allegro chef con i finti forni.
Naturalmente mi premurerei di farmi garante e custode di tutti i loro beni.
Se poi dovessero decidere di non fare ritorno, scegliendo altri lidi, che cosa potrei farci?
Evidentemente, quel campo di concentramento in Polonia, reso celebre anche da famosi cantautori, è diventato il simbolo di tutti i campi di concentramento del mondo, compresi i gulag siberiani, i campi di rieducazione di Pol Pot, la Risiera di san Sabba e i campi di prigionia in California per i nippo-americani.
EliminaQuello che mi chiedo è: perché proprio quello?
Chi ha orchestrato questa grande opera di propaganda antinazista?
Sicuramente, i responsabili devono essere ricercati tra i vincitori, non fra i russi, non fra gli americani, non fra i cambogiani, e, per restringere il campo delle indagini, devono essere ricercati tra chi ha interesse ad accusare la Germania e, più in generale, la razza bianca.
E se fossero proprio gli ebrei?
Non gli zingari, non gli omosessuali, ma proprio gli ebrei?
E se anche fosse così, quali sarebbero le attenuanti agli orrori che vi sono stati commessi?
EliminaVogliamo forse dire che siccome il bianco ha stuprato e violentato l'ebreo/a, adesso il nigeriano può fare lo stesso col bianco?
Quando non ci sono giustificazioni agli atti commessi, non ci debbono essere tentennamenti. A chiunque tocchi.
A me fanno più paura quelli come te, che sono palesemente intelligenti ma cercano di arrampicarsi sugli specchi, che la cretina che indossa la maglietta e sembra felice per la sua trovata.
Citazione:
Elimina"siccome il bianco ha stuprato e violentato l'ebreo/a, adesso il nigeriano può fare lo stesso col bianco?"
Questa domanda non ha senso.
Citazione:
"A me fanno più paura quelli come te, che sono palesemente intelligenti".
Beh, intanto grazie per il complimento. Meglio essere intelligenti che stupidi. Ma poi, perché dovresti avere paura di me?
Io cerco di scoprire la verità, anche con il tuo contributo.
Perché dovresti avere paura della verità?
La domanda ha senso alla rovescia, cioè siccome non si parla abbastanza dei gulag, di Pol Pot, ecc., non si dovrebbe parlare nemmeno di Auschwitz?
EliminaSe chi dovrebbe essere interessato a farlo tace, perché mai dovrebbero tacere gli ebrei o loro simpatizzanti?
Mi fate paura perché con l'ausilio dell'intelligenza siete capaci di turlupinare tipi come la scema con la maglietta. Voi non date l'impressione di cercare la verità, ma di costruirne una che porta in un'unica direzione: la colpevolizzazione di alcune specifiche categorie di persone.
Celebrare i massacri, santificarli, è rischioso. A parte il fatto che la Storia ne è piena, c'è quindi solo l'imbarazzo della scelta, ma in ogni massacro ci sono vinti e vincitori. L'operazione diventa necessariamente divisiva, poiché è inevitabile che i sopravvissuti si schierino da una parte o dall'altra.
EliminaAlla fine si aumentano i conflitti sociali. E' come se ci si volesse preparare psicologicamente per la prossima guerra.
Bene fa la Meloni a chiedere l'abolizione del 25 aprile. Io abolirei anche il 4 novembre.
Inoltre, io non ho intenzione di turlupinare nessuno, né te, che hai le tue opinioni rispettabili, né la signora della maglietta, che è libera di avere le sue idee e si è anche scusata per la gaffe.
Non si possono costruire tante verità, perché la Verità è una sola, spesso nascosta dietro cortine di veli.
Tu pensi che io stia colpevolizzando gli ebrei?
Analizziamo i fatti e vediamo di cosa sono e sono stati responsabili.
Poi ne riparliamo.
Qui non e'aria ,I sofismi che vanno tanto di moda non attecchiscono ,ormai il Duria snowflakes e' diventato un mastino appena sente Fetor Judea's azzanna ,bravo Free animals!Scotenniamoli tutti ! In senso figurato ,scoperchiamo sveliamo le verita che ci sono state tenute per troppo tempo nascoste per 70 anni! W 88 !!
RispondiEliminaA modo suo, anche lei mi sta facendo dei complimenti e la ringrazio per questo.
EliminaIl mio obiettivo è smascherare le menzogne, ovvero l'inganno globale in cui siamo immersi, e siccome nell'arte di mentire gli ebrei sono maestri, ne deriva che prendo di mira proprio loro, spesso ma non sempre e non solo. Senza astio, possibilmente, ma con una certa lealtà sportiva.
Spiegherò meglio cosa intendo dire in futuro.