martedì 28 aprile 2020

La comunità gay è in subbuglio



Una Repubblica fondata sui “congiunti”: la sciocca scelta familista del governo per la fase due. Solo un governo così scioccamente familista da pianificare la ripartenza del paese a scuole chiuse – tanto ci pensano le mamme, no? – poteva concepire il discrimine del legame del sangue per decidere chi possiamo incontrare e chi no, dopo oltre 50 giorni di isolamento. Nella fase due che parte il 4 maggio, ci ha spiegato ieri il premier Giuseppe Conte, l’isolamento sociale continua, fatta salva la possibilità di fare visita ai “congiunti”: genitori, nonni, nipoti, fratelli e sorelle, zie e zii, se si trovano nella tua regione. Si potrebbe obiettare che sul termine congiunti possono esserci interpretazioni estensive, elasticità di applicazione da parte delle forze dell’ordine. In tal caso, siamo nelle mani di chi insegue i bagnanti sulla spiaggia con i droni: buona fortuna.


L’Italia ha il 32% di famiglie unipersonali, in 15 anni oltre due milioni di abitanti del Sud Italia hanno abbandonato il Meridione per trasferirsi a Nord dove studiano, o lavorano, e hanno costruito affetti e amicizie con persone che non sono legalmente la loro famiglia, che non hanno sposato, con cui spesso non vivono assieme. Ma che sono ugualmente importanti. Allo stesso modo, milioni di over 65 in Italia vivono lontani dai loro figli, ma hanno forti legami con i vicini di casa, gli amici, le persone con cui condividono vita quotidiana e hobby. Tali legami valgono meno di quelli familiari? Chi lo ha deciso? Dove sta scritto che i fratelli e le sorelle sono più importanti degli amici di una vita? E ancora: i figli di due mamme e due papà il cui rapporto filiale non è ancora riconosciuto dallo stato – migliaia – non possono incontrare i nonni, se i loro genitori sono divorziati, questi ultimi devono violare la legge per incontrarli.

7 commenti:

  1. I casi son più delle leggi.
    Credo si alluda ad amicizie tipo Achille e Patroclo, Eurialo e Niso..

    I figli di due mamme o di due papà mi fanno pena. Già è una disgrazia nascere ...

    Parere personale.

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    1. Il tuo parere è condivisibile, ma considerandomi un anarchico individualista, stavolta sto dalla parte dei gay, che hanno tutti i diritti di riunirsi con i loro partner.

      Né più né meno come tutti gli altri cittadini.

      Dopo tre mesi, forse in maggio rivedo mia figlia, che sta a Trieste. Verrà a trovarmi.

      Il dittatore pugliese, con l'ultimo decreto, ha fatto qualcosa di buono.

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    2. Duria, cosa c'entra l'onanismo e la perversione con l'anarchismo?

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    3. Non vorrei sbagliarmi, ma l'anarchismo individualista è diverso dall'anarchismo classico.

      Per me, essere anarchici individualisti è un'estensione dell'empatia.

      Dunque, empaticamente, ritengo che i gay abbiano diritto di incontrarsi con i loro congiunti e affini.

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    4. Sono d'accordo che l'anarchismo individualista è radicalmente diverso da quello classico, nello specifico i gay che tipo di congiunti ed affini avrebbero se tutti gli altri individui fossero come loro?

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  2. Forse starei anche io dalla parte dei gays. A patto che non dessero scandalo ai bimbi. Poi si potrebbe anche ragionare, ben vestiti e senza parrucche arancioni e chiappe ignude.

    L'ultimo decreto di Rodolfo Lavandino è molto lacunoso e contraddittorio. Lo scopriremo presto, salvo emendamenti riduttivi. La porta sembra almeno socchiusa, siamo ottimisti.

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