Fonte:
L’officina
Testo
di Paolo Danieli
Che
Berlusconi non sia mai stato accettato dall'establishment, che ha fatto di
tutto per toglierlo di mezzo, è evidente. Ci sono riusciti quando hanno fatto
fuori il suo governo e ora, con la condanna giudiziaria, l'opera è compiuta. E
anche se dotato di risorse eccezionali è davvero difficile immaginarlo guidare
i suoi alla riscossa dal carcere o da dove sarà.
Eh
già: i suoi. Questo è il problema.
Berlusconi,
circondato dall'affetto dei suoi cari e dei suoi sostenitori, ma privo di un
successore, di una classe dirigente in grado di sostituirlo, è solo.
Immaginate
una campagna elettorale con Berlusconi in galera/ agli arresti domiciliari/
affidato ai servizi sociali che non può fare né un comizio, né partecipare ad
una trasmissione! Che cosa fa? Manda Alfano o la Gelmini a galvanizzare le
folle? Manda Schifani o Bondi a fare l'appello agli elettori?
E'
chiaro che senza di lui, per Pdl o Forza Italia che sia, il patatrac è certo.
Questa è la realtà.
Berlusconi
paga forse per un reato non commesso, anche se per la legge dello Stato è
colpevole a tutti gli effetti. Poco conta, a questo punto, discutere su
colpevolezza o innocenza.
Quello
che deve interessare a chi si riconosce nella destra/centrodestra è che è
inutile insistere a tenerne legate le sorti al Cavaliere, del quale vanno
riconosciuti i meriti, ma anche le responsabilità. Prima fra tutte quella di
non aver mai voluto costruire un partito vero, con dei militanti veri ed una
vera partecipazione. Ha preferito il partito di plastica, incentrato su di sé e
con dei cortigiani che gli dicevano sempre di sì al posto di una vera classe
dirigente.
Così,
colpendo lui, hanno di fatto ottenuto il risultato di annientare anche la sua
creatura.
Il "Silvio nazionale" per me è colpevole di tutto e di niente, quanto essere di destra mi fa scompisciare dalle risate, lui non sa che significa esserlo, è senz'altro solipsista ed egolatra.
RispondiEliminaLa destra in Italia non esiste, sono il solo a rappresentarla e ciò non fa neppure statistica.
Maurizio Blondet mette sullo stesso piano Berlusconi e il suo boia, il giudice Esposito spifferone.
EliminaCome diceva Camus, quando si combatte il male si finisce per assomigliargli.