Fonte: Huffington Post
Sibilla Iacopini dopo
9 anni vissuti da vegana ha deciso di tornare all'alimentazione che
seguiva prima di eliminare completamente dalla sua dieta ogni cibo di
origine animale: il racconto entusiasta del suo "ritorno alla
carne" sta facendo molto discutere il web diviso tra chi
supporta la sua scelta e chi invece difende lo stile di vita vegano. Quando durante una
cena si scopre che uno o più dei nostri commensali sono diventati
vegetariani
o vegani
, spesso le domande fioccano: generalmente coloro che
preferiscono evitare di mangiare carne vengono invitati a cambiare
idea dai "carnivori", o viceversa. Invece da qualche
giorno, in rete, è possibile leggere le riflessioni di una donna che
ha abbandonato i pasti vegani raccontando che questa scelta per lei è
"puro godimento".
Sibilla ha raccontato
questa fase di transizione su GenerazioneBio:
Ho iniziato a cambiare
la mia alimentazione circa nove anni fa, quando sono diventata
vegetariana prima e poi, gradatamente, vegana. L’ho fatto per tanti
motivi, etici innanzitutto, avendo letto e compreso dell’impatto
che lo stile di alimentazione vigente ha sul pianeta, le persone e
gli animali; poi salutistici e infine psicologici, per il senso di
controllo sulla mia vita che ricavavo dall’attenermi
scrupolosamente a una regola. Ciononostante, non mi
sono mai sentita veramente parte di un gruppo, perché non mi
riconoscevo nello spirito battagliero che normalmente viene associato
a una persona vegana. Quel mix di superiorità morale, indignazione e
condanna che senza parole, o con molte parole, dice: tu sei
sbagliato.
Ma il viaggio di
Sibilla non si è fermato qui. Molte persone credono che essere
vegani sia lo stile d'alimentazione privo di carne più rigido che
esista, ma non è così. Nel suo viaggio all'interno del "mondo
veg" la donna ha incontrato diete ancora più diverse e
particolari: mi sono imbattuta
negli ehretisti, che utilizzano il criterio della formazione di muco
come fonte di tutti i mali e per evitarlo eliminano tutti i cibi che
lo producono, compresi i cereali. Sempre più difficile. Ancora un piccolo
passo ed ecco i crudisti, che a quanto detto aggiungono che quando è
nato l’uomo certo non cucinava il proprio cibo, motivo per cui non
cuociono nulla e si assicurano un apporto vitaminico maggiore. All’interno dei
crudisti ci sono però i fruttariani, puristi che mangiano solo i
frutti, sostenendo che l’uomo originario, e quindi il suo apparato
digerente, non avrebbe scelto verdure sgradevoli al palato da crude
(crucifere, tuberi…) ma avrebbe decisamente preferito la frutta
dolce e matura, che non a caso piace ai bambini (quelli non corrotti
dal cibo spazzatura).
All’interno dei
fruttariani ci sono anche i monofrutto: i melariani, ad esempio,
rilevano che la composizione della mela sia così completa ed
eccezionale che potrebbe rappresentare l’unico sostentamento. Beh, qui la ricerca
della dieta perfetta aveva raggiunto lo stadio di ‘aspetta un
attimo…’. Anche perché, volendo, esiste l’alimentazione
pranica: vivere di sola luce. C’è una signora australiana,
Jasmuheen, che insegna a ricavare il nutrimento dall’energia
universale, e la intende, tra l’altro, come una possibile soluzione
alla fame nel mondo. Nel suo percorso
Sibilla ha fatto spesso uso di varie tecniche di meditazione, ed ha
deciso di ascoltare la voce del suo corpo. Ha deciso di smettere di
domandarsi cosa fosse eticamente corretto nei confronti degli
animali, concentrandosi sui gusti, desideri, talenti e preferenze del
suo organismo.
Per la prima volta mi
sono aperta alla domanda se tutta questa faccenda del veganesimo
fosse leggera o pesante per me, e la risposta, forte e chiara, è
stata: PESANTE. Ero diventata vegan a partire da nessuna domanda ma
tante conclusioni e decisioni: avevo deciso di volta in volta quale
cibo fosse migliore per me, l’avevo imposto al mio corpo senza mai
ascoltarlo. Tutto questo conflitto e giudizio può salvare davvero il
nostro amato pianeta e gli animali sfruttati? Come
possiamo cambiare e contribuire a cambiare il mondo, se non siamo
disponibili a dare a noi stessi ciò di cui abbiamo bisogno? Come
sarebbe scegliere di mangiare ciò che il corpo richiede, e mangiarne
solo finché ci dà godimento? Senza punti di vista o limitazioni..?
Mangeremmo meno? Mangeremmo meglio? E se fosse il corpo a scegliere
cosa mangiare? In fondo, è lui quello che mangia! Sibilla Iacopini
chiude questa riflessione con l'attuale menù tipico di una sua
giornata che comprende frutta, pasta, ortaggi, cioccolata, latte, tè,
frutta secca, germogli e budino al cacao: la sua scelta la soddisfa
pienamente, come racconta lei stessa: "Non so che ne diranno
i dietisti, i vegetariani, i vegani, i macrobotici, i crudisti, la
mia mamma (che saluto) e gli esperti di ogni genere: per me è puro
godimento, e ancora non ho smesso di raccogliere consapevolezza da
questo immenso senso di libertà che provo, da quando ho smesso di
imporre al mio corpo punti di vista altrui spacciati per miei".
Lupus in fabula: torno appena ora dal colloquio con Valdo Vaccaro...! Billy the Kid
RispondiEliminaSe dovessi scegliere a chi dar credito, a Sibilla Iacopini o a Valdo Vaccaro, non avrei dubbi a scegliere il secondo.
EliminaNon c'è partita!
Chissà come mai i giornali mainstream non danno spazio a Valdo?!
beh anche fra le teste di cazzo ci sono molteplici varietà... gli stronzi, gli psicopatici, i narcisisti, i pidioti, ecc, ecc, ecc.
RispondiEliminaQuesta è solo propaganda...chi è Vegano non torna indietro, come chi è Ateo...bI propagandisti anti Vegano sono pure MALE informati...i Fruttariani manginao i frutti che non sono solo mele e pere, ma fagiolini, melanzane, peperoni, pomodori, i frutti insomma, non la pianta...
Viva Valdo
Viva Vaccaro
Viva la Scienza
Viva la C oscienza
Viva la Coerenza
La Drastica Monia, Fruttariana