Testo di Andrea Innocenti
AGNELLO POVERELLO. Fra
poco è Pasqua e comincerà il solito invito a non mangiare queste
adorabili bestioline. Le opinioni sono sacre, ma un poco di
cultura si impone, o l'emotività prenderà il sopravvento sul
ragionamento. Ci sono due linee di ovini, quelli da lana e quelli
da latte. I primi sono razze nordiche (Shetland, ecc) che per
combattere il freddo sviluppano una folta lana. Le seconde sono razze
mediterranee (Sarda, Appennina, ecc) che producono poca lana (da noi
è caldo) ma un latte profumato, perché si cibano di macchia
mediterranea, resinosa, invece che di erba. Questo spiega
l'eccezionale qualità del pecorino sardo, ad esempio. Chiarito
questo, chi fa il latte? La femmina, ovviamente, non certo il
maschio. Per questo le greggi sono formate da pecore e non da
montoni. I nati maschi, siccome consumano latte senza offrire alcun
guadagno, vengono subito macellati. Ed ecco spiegata la mattanza
primaverile di agnelli maschi, che coincide con la Pasqua.
Vi
intenerisce il suo musetto tenero? Fa niente, morirà lo stesso. Non
volete mangiarlo? Fa niente, finirà nelle scatolette di cibo per
cani. Ma morirà lo stesso, perché l'allevatore non sa cosa farsene
dei maschi e un paio di montoni gli bastano e avanzano per un gregge
di cento pecore. Inutile quindi la consueta, pietosa supplica a
non mangiare questo tenero angioletto. Non ne salverete nemmeno uno,
perché è così che funziona l'allevamento ovino. Se poi qualcuno
suggerisse di eliminare proprio l'allevamento, peggio ancora,
moriranno anche gli agnelli femmina, perché non esistono pecore
selvatiche.
la mia "mission" è debellare gli assassini torturatori dei Viventi, i magnacadaveri...e dal momento che sono molto brava in matematica geometrica, li farò fuori tutti, li spiazzerò con la Scienza e la Coscienza ! Moralmente, eticamente, non fisicamente, tanto essendo magnacadaveri si toglieranno dalle OO da soli!
RispondiEliminaMonia