lunedì 23 marzo 2015

Viene prima il singolo o la famiglia?




Esiste un gruppo di persone che io reputo tra le più stupide del pianeta. No, non sto parlando di quelli che quando ricevono una e-mail cliccano sul link “clicca qua e inserisci i dati della tua carta di credito per riattivare il conto” e nemmeno di quelli che toccano con la lingua un palo ghiacciato, e nemmeno di quelli che credono al miracolo di San Gennaro. Peggio. Sto parlando delle Sentinelle in Piedi. È stato presentato in Parlamento un disegno di legge che vorrebbe estendere i reati di discriminazione razziale anche agli atti di omofobia e transfobia, il così detto DDL Scalfarotto. Una legge a favore della dignità dell’uomo. Ed invece no, le Sentinelle in Piedi non ci stanno e protestano affinché questa proposta non diventi legge. Più o meno come se mia moglie protestasse se io le volessi comprare un nuovo paio di scarpe: “No Nick, guarda, ti avverto, se mi compri un nuovo paio di scarpe niente sesso per i prossimi 6 mesi”. Oppure come se uno protestasse contro il proprio datore di lavoro perché questi gli vorrebbe aumentare lo stipendio: “Guardi Signor Festa Natale, se lei mi dà un aumento io sarò costretto a licenziarmi e andare a lavorare per chi mi paga meno”.


 
Come si giustificano le Sentinelle in Piedi? Dicendo che questa legge limiterebbe la loro libertà di espressione. Che se loro una mattina si alzano e muoiono dalla voglia di offendere il primo gay che passa devono sentirsi liberi di poterlo fare. Un po’ come se i ladri protestassero perché la legge limita la loro libertà di rubare. Ve ne rendete conto? Flavia Vento in confronto potrebbe insegnare Scienza delle finanze alla Bocconi. Una di loro ha affermato così: “Non sono favorevole perché non voglio ritrovarmi a spiegare cose a mio figlio che a parole non so spiegare”. Giuro amici! Cercate su Youtube! Come se io dicessi alle insegnanti di mio figlio: “Per favore non parlate a mio figlio del Molise perché non ho capito bene dove si trova e non saprei come spiegarglielo”. Credo che stupidi sia l’aggettivo migliore altrimenti dovrei credere che molti di loro siano cattivi e pericolosi istigatori di discriminazione nei confronti di minoranze. Credo che stupidi sia l’aggettivo che meno li offenda perché quando un giorno un loro figlio gli chiederà “Mamma, papà perché protestavate a FAVORE dell’omofobia” la miglior risposta sarà comunque “eravamo stupidi”.

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