Se è vero che la
Lufthansa ha i piloti migliori del mondo, è anche vero che Andreas
Lubitz in passato ha sofferto di depressione. Dando per assodato che
la compagnia di bandiera tedesca scelga con cura, anche e soprattutto
sul piano psicologico, i suoi piloti, risulta difficile credere che
il copilota Andreas Lubitz abbia voluto suicidarsi portando con sé
nella morte 150 persone. Scartando l'ipotesi di atto terroristico,
prende piede la possibilità che il copilota sia stato colpito da un raggio laser dell'esercito americano, mentre il comandante era fuori
dalla cabina di pilotaggio, ma ancora di più diventa verosimile che
sia stato fatto bersaglio di onde elettromagnetiche inviategli da
qualche apparecchiatura militare segreta. Per esempio, da qualche
sottomarino situato nel tratto di mare sorvolato pochi minuti prima
dall'aereo. Il movente potrebbe essere una ritorsione da parte USA
nei confronti della Merkel, la più colpita dalla sciagura, per aver
recentemente perso accordi commerciali con Putin.
Riguardo alle armi
cosiddette psicotroniche, non ne sappiamo molto, ma sappiamo che
esistono da decenni, sono state perfezionate e che ne fanno uso sia gli USA che la Russia.
In questo sito leggiamo: “Il britannico Daily Mail scrisse che la ricerca
nelle armi elettromagnetiche è stata portata avanti segretamente
dagli USA e dalla Russia dagli anni ’50 e che una precedente
ricerca ha mostrato che onde o raggi a bassa frequenza
possono influenzare le cellule cerebrali, alterare stati psicologici
e rendere possibile trasmettere condizionamenti e comandi
direttamente nel processo di pensiero dell’individuo. “alte dosi
di microonde possono danneggiare il funzionamento di organi interni,
controllare il comportamento o persino portare le vittime al
suicidio”.
Nulla ci vieta di
pensare che il 28enne Andreas Lubitz sia stato raggiunto da un
comando remoto a base di microonde che gli ordinava di suicidarsi. La Repubblica riporta le dichiarazioni del magistrato tedesco che sta
seguendo le indagini, dott. Robin:
“Secondo la ricostruzione del procuratore, Lubitz è rimasto vivo fino allo schianto. Robin ha parlato di "gesto volontario". Il copilota è rimasto da solo in cabina e ha azionato "volontariamente" la discesa dell'aereo. Per i primi 20 minuti, ha riferito ai giornalisti, il comandante e il copilota hanno degli scambi verbali "normali" e "cordiali". Dalla registrazione, sottolinea, non emerge "nulla di anormale".
Può una persona che
fino a un momento prima parlava normalmente con il suo comandante,
decidere improvvisamente di causare una simile catastrofe? Come minimo
bisogna riconoscere che è alquanto strano.
Sempre Repubblica continua:
Sempre Repubblica continua:
“Carsten Spohr,
amministratore delegato di Deutsche Lufthansa, nel corso di una
conferenza stampa a Colonia, ha confermato che Andreas Lubitz aveva
"superato tutti i test medici, ma anche tutti i test
psicologici, era atto al volo, al cento per cento. Indipendentemente
da quanto la sicurezza sia in primo piano, un avvenimento simile non
si può mai escludere del tutto". Secondo Spohr, "entrambi
i piloti avevano superato i test, avevano fatto la scuola di
pilotaggio a Brema e poi a Phoenix, in Arizona".
Tutti giurano che sia
il copilota che il suo comandante erano sanissimi di mente.
Altrimenti non gli sarebbe stata affidata la responsabilità di volare con
centinaia di persone a bordo. Immagino che i test di ammissione al lavoro di pilota siano rigorosi e
sappiamo anche quanto i tedeschi siano per loro natura quadrati e
seri, sotto tutti gli aspetti. Tuttavia, non si può escludere nulla,
nemmeno un improvviso gesto di follia, benché estremamente
inverosimile.
Scelto per il nome An dreas. come An gli ma a liegare vogliono essere solo gli americani ed altri motivi numerico simbolici.... an significa piegare come in. yin yan
RispondiElimina