Lettera al Messaggero Veneto del 24 ottobre:
"Gentile direttore, ho appreso dalla tv la drammatica notizia
dell’ennesima aggressione mortale da parte di un cane nei confronti
di un bambino di un anno e mezzo. Mi vengono i brividi al pensiero
dell’orribile fine di quella povera creatura. Quante tragedie
simili sono già accadute quest’anno, ma sembra che nessuno abbia
imparato qualcosa da quanto continua a succedere. Si insiste a voler
credere che il cane sia un essere raziocinante al pari degli uomini e
che perciò si possa lasciare tranquillamente incustodito. Troppi non
hanno ancora capito, invece, che si tratta soltanto di un animale
carnivoro e predatore, i cui istinti non sono mai completamente
inibiti nonostante le scuole e l’addestramento.
Spero che il
padrone del cane, chiunque esso sia, venga condannato per omicidio
colposo e non possa usufruire di sconti di pena, pena che per quanto
severa non sarà mai adeguata perché la vita di un povero bambino
non ha prezzo. I giornali, anziché preoccuparsi di spendere parole a
favore di poveri cani da adottare, farebbero bene a informare la
gente sui rischi che questi animali, sopratutto se di grossa taglia,
possono far correre se non gestiti nel modo migliore, lasciando da
parte e non insistendo sul luogo comune del “migliore amico
dell’uomo”, concetto non veritiero. Se fosse vero, infatti, non
servirebbero i cartelli “Attenti al cane”.
Magda Succaglia - San
Pietro al Natisone (UD)
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