Testo di Domenico Biscardi
Le scie di condensazione
sono strisce nuvolose inizialmente sottili che, successivamente, si
allargano formando ampi nastri che si sfioccano lateralmente. Esse
sono generate dal passaggio di aeromobili, sono costituite da
prodotti di condensazione e solidificazione del vapore acqueo e
vengono suddivise in:
Scie di gas di scarico:
Dovute al
rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali
immettono nell’atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore
acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il
fenomeno. La temperatura dell’aria più favorevole è quella
compresa fra i −25 °C ed i −40 °C, che salvo casi eccezionali
si riscontra dagli 8.000 metri in su. Esse sono le più persistenti.
Ma gli studi mostrano come scie di condensazione possono formarsi
anche ad umidità relative pari allo 0% a patto che la temperatura
sia sufficientemente bassa.
Scie di convezione:
Dovute ai
moti convettivi che si manifestano sulla scia dell’aereo quando
questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell’aria
più favorevole è quella compresa fra 0 °C e −25 °C. Non si
manifestano immediatamente dietro l’aereo, occorrendo un certo
intervallo di tempo prima che l’aria calda immessa nell’atmosfera
si porti al livello di condensazione.
Scie di origine aerodinamica:
Dovute
all’espansione dell’aria, provocata dal veloce moto di un aereo,
quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell’aria più
favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C. Esse sono le meno
persistenti.
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