Testo di Giulio Meotti
"Vediamo Gesù nei bambini del Medio Oriente, che continuano
a soffrire per l'acuirsi delle tensioni tra Israeliani e
Palestinesi", ha detto Papa Francesco, paragonando quella
situazione a quella di Siria, Yemen, Iraq, gettando su Israele una
responsabilità sinistra. Falso. Nessun bambino palestinese rischia
di saltare in aria su un autobus in quanto palestinese, nessun
bambino palestinese di Ramallah o Betlemme è mai stato sgozzato nel
sonno in quanto palestinese, nessun bambino palestinese di Gaza è
mai stato preso a fucilate in quanto palestinese. Quello succede
soltanto ai bambini israeliani. L'ho scritto e riscritto nel mio
libro "Muoia Israele", uscito due anni fa: "Non si può
non guardare con grande pena ai bambini palestinesi vittime della
guerra con le piccole facce splendenti. Ma la nostra empatia deve
anche infrangersi sulla mostruosità dell’uso che è stato fatto
delle loro vite nella guerra a Israele, di come si mandano a morire,
di come si insegna loro a odiare, di come le loro mamme si dichiarano
fiere dei loro 'martiri'. La solidarietà umana non deve mai
nascondere la verità". E quella continuano a nasconderla in
Vaticano abbracciando questa equivalenza morale che non aiuta
nessuno. No, caro Papa Francesco, Gesù non era né palestinese, né
un migrante. Gesù era un bambino ebreo. Lo sa cosa succederebbe oggi
a un bambino ebreo se sbagliasse strada coi genitori e finisse a
Betlemme?
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