Sul ritrovamento del
cadavere di Sofiya, il giornalista si è espresso dicendo: “La
bella ucraina aveva tre amanti: uno dei tre l’ha uccisa”. I
sospetti cadono su Daniel Pascal Albanese, un trevigiano con cui la
donna aveva una relazione da 16 anni, suicidatosi dopo averla
probabilmente ammazzata e
averne denunciato la scomparsa.
Si
tratterebbe dell’ennesimo caso di femminicidio, fenomeno messo in
risalto dalla stampa solo di recente e che ha per protagonisti solo
coppie di italiani. In
questo caso, un italiano e una slava. Non
mi risulta che mariti africani abbiano ucciso mogli africane, né
uomini arabi abbiano ucciso donne arabe. Se ci scappa il morto, nelle
coppie miste, è per ragioni culturali legate alle norme coraniche
che per forza di cose le donne italiane, sposate con musulmani, fanno
fatica a rispettare, anche mettendoci tutta la buona volontà.
Schiaffi, botte e maltrattamenti, quelli sì, ma omicidi veri e
propri capitano raramente, anche nelle coppie miste. Il femminicidio,
quindi, sembra essere un fenomeno che riguarda la nostra etnia
caucasica e, se non è indotto artificialmente, ha radici culturali
lontane.
So che i nostri antenati
romani avevano diritto di vita e di morte sugli schiavi, donne
comprese.
Ma lo avevano anche sulle proprie mogli? Cioè,
su donne di pari grado? Nella
nostra lingua abbiamo un termine, matrona,
che indica la posizione di rispetto acquisita da certe donne di
rango elevato,
che di sicuro erano al riparo dal
rischio di venir ammazzate dal marito.
Ma con le
popolane come funzionava? Poeti e filosofi ci hanno tramandato
l’archetipo di Eros e Thanatos,
amore e morte, indissolubilmente legati l’uno con l’altro. Se le
donne venivano uccise dai propri amanti anche nell’antichità, si
può giungere a certe conclusioni, a
quelle di Freud per esempio, ma
se il femminicidio è veramente un fenomeno prettamente moderno,
allora dobbiamo dedurre che è in atto una qualche forma di
manipolazione del pensiero che
ci riguarda tutti e che
giunge dall’alto, da chi ci comanda in modo occulto, magari.
In tal caso, il
messaggio che si vuol far passare è che l’amore ha il suo lato
oscuro, un gemello parassita pronto a colpire in qualsiasi momento e
pertanto i padroni occulti delle nostre vite, i famosi Arconti,
tendono a scoraggiare le unioni, per lo meno le unioni fra coppie
caucasiche. Sono esenti le altre etnie, per ragioni che comprendiamo
fin troppo bene: devono sostituirci, aver
la strada spianata. Che
gli esseri
umani
stiano
riproducendosi a dismisura, come lemming impazziti, è evidente e
sarebbero necessari dei correttivi, ma il modo scelto dai Vigilanti
per ridurre la popolazione mondiale lascia un po’ a desiderare. O
mangi la minestra o salti dalla finestra, si diceva un tempo ai
bambini per
obbligarli ad obbedire ai genitori.
O la smettete di riprodurvi, voi vermiciattoli umani, o ci pensiamo
noi con una bella pandemia o con esplosioni nucleari, dicono gli
Elohim incazzati.
Non so se lo pensano
veramente, ma potrebbe essere. Del resto, per loro siamo stati sempre
frutto di una manipolazione genetica finita male, un esperimento
fallito, non autorizzato dalle autorità supreme, ma voluto solo da
uno scienziato pazzo di nome ENKI, come veniva chiamato dai sumeri.
Da quella volta, da quando gli Elohim si sono accorti di aver creato
una bomba ad orologeria, hanno provato in tutti i modi a ridurre il
numero di umani in circolazione, ma a un certo punto si sono accorti
che neanche con le continue guerre, le
carestie e le pestilenze
riuscivano ad ottenere il loro scopo. In questi ultimi tempi,
mediante il
divorzio, il femminismo,
la filosofia transgender, l’aborto legale e, fra poco, l’eutanasia,
sembra che si stiano dando parecchio da fare. Inculcare l’idea che
se ci si
sposa, ma
poi le cose
fra i due non funzionano e potrebbe scapparci il morto, per lo più
di sesso femminile, può andare ad aggiungersi agli altri stratagemmi
messi in atto per farci scomparire. La sensazione è che i bianchi
siano presi di mira più dei “coloured”, chissà
perché. In
realtà il bersaglio sono tutti gli esseri umani, diventati troppi su
questa terra. Potrei comunque sbagliarmi: solo solo ipotesi.
Vagheggiamenti
di una notte insonne di fine anno.
Nessun commento:
Posta un commento