giovedì 28 dicembre 2017

Tutti i partiti sono traditori, ma i Verdi sono più traditori degli altri



I Verdi sono complici di tutte le malefatte contro gli animali realizzate da quello che è stato giustamente definito (non solo da me) “il governo più antianimalista della storia repubblicana”, il governo di Renzi, la cui politica dissennata ha avuto degno seguito con l’esecutivo Renziloni. Quindi ci facciano il piacere di stare zitti, invece di sproloquiare contro gli unici governi, quelli guidati dal Premier Silvio Berlusconi con la sua grande sensibilità, sotto i quali sono state approvate norme “a favore” degli animali”. Lo dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, replicando alle accuse del verde Bonelli contro Silvio Berlusconi.

“Ricordiamo agli smemorati, o piuttosto ad avversari in malafede – spiega l’ex ministro -  che la legge 189/2004 ha elevato al rango di “delitti”, con pene conseguentemente più severe, comportamenti contro gli animali che prima erano solo “contravvenzioni” (uccisione di animali, maltrattamento di animali, manifestazioni e spettacoli che comportino sevizie  o strazio per gli animali, divieto di combattimenti tra animali); che la 201/2010 ha aumentato le pene per uccisione (max 2 anni) e maltrattamento (max 18 mesi) e ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia e l’ipotesi (amministrativa) di introduzione illecita di animali di compagnia: le basi per contrastare l’odioso traffico di cuccioli, soprattutto dai paesi dell’est, di cui sentiamo parlare quasi ogni settimana. Infine, solo per citare un altro dei molti esempi citabili, la riforma del codice stradale (legge 120/2010) ha introdotto l’obbligo per l’automobilista di soccorrere gli animali danneggiati dal suo comportamento alla guida e le ambulanze veterinarie. Occhio alle date, Bonelli!”


“I Verdi invece – prosegue l’on. Brambilla - hanno condiviso non solo tutto ciò che Renzi e Gentiloni hanno fatto (meglio, sfatto), ma addirittura hanno sostenuto a spada tratta, e su internet girano ancora i manifesti, l’amministrazione ammazza-orsi del trentino Rossi. Dov’erano i Verdi mentre Renzi e Renziloni conducevano in porto provvedimenti devastanti per la difesa dei diritti degli animali? L’abolizione del Corpo forestale dello Stato (che sarà sottoposta al vaglio della Corte costituzionale), l’eliminazione della Polizia provinciale (specializzata nella vigilanza venatoria), l’improcedibilità per “tenuità del fatto” (che in pratica regala l’impunità a chi maltratta o uccide un animale), il via libera alle leggi regionali che prevedono stragi di ungulati (dai cinghiali ai caprioli), la legge sull’eradicazione della nutria, il parziale mantenimento della barbarie dei richiami vivi (si possono ancora allevare uccelli a questo scopo), la deroga al divieto di caccia sulla neve, la possibilità di caricare con più cartucce (fino a 5) le armi semiautomatiche per la caccia al cinghiale, il “regalo” fatto pochi giorni prima del referendum costituzionale alle doppiette del Trentino-Alto Adige, che da allora possono sparare anche a specie non cacciabili altrove, come stambecchi o marmotte. Probabilmente i Verdi, verdi fuori e rossi dentro, erano troppo impegnati ad applaudire. E se non ci fossimo stati noi del Movimento animalista, e le associazioni di protezione animale, magari i Verdi avrebbero fatto da foglia di fico anche per la licenza di uccidere i lupi e per la controriforma dei parchi”.

Nessun commento:

Posta un commento