sabato 30 dicembre 2017

Il tempo psicologico gioca brutti scherzi


Testo di Manuela Mancini

Accidenti però! Ancora un altro che se ne va. Mannaggia come fuggono gli anni! Ricordo quelli della mia infanzia in cui il tempo non passava mai, un'ora era piena di tanto, c'era posto per uscire, giocare, ritornare, far merenda. Aspettavo i 12 anni come un traguardo perché ammiravo tanto quelle ragazzine che sapevano fare 'essenze' con i petali dei fiori ed avevano modi un po' più aggraziati dei miei.  Non arrivavano mai questi 12 anni. Poi, aspettavo i 16 perché mamma aveva detto che solo a quell'età avrei potuto togliere i calzini ed indossare le calze. Mi vergognavo tanto in giro perché ero già una 'salamotta' ben cresciuta e mi sentivo ridicola. Mia madre cedette, poi, a 14 anni, ma fu dura in quanto secondo i dettami dell'epoca le calze trasparenti erano un oggetto da donna e quindi un implicito riconoscimento di uno status avanzato con tutto ciò che comportava. Ma tanto sveglia non ero se per il compleanno dei sedici anni chiesi una bambola. Ora, invece, mi pare di avere tra i denti ancora il panettone di Natale 2016 e vorrei tanto frenare, rallentare. Gli anni sono contenitori di abitudini consolidate e fuggono via tutti uguali ed anonimi. Quindi, benvenuto 2018! Ma mi raccomando, portami cose nuove, nuovi amici, tratta bene quelli vecchi e soprattutto i miei cari. Ma mi raccomando: va piano, anzi, pianissimo perché non ho più fretta.

Nessun commento:

Posta un commento