lunedì 25 dicembre 2017

La centesima banca


Il sospetto che la centesima scimmia potrebbe non arrivare mai, c’è. E quel sospetto mi viene spontaneo perché è lo stesso film a denunciare l’esistenza dei Gatekeepers, i guardiani del cancello, che su dieci cose giuste ne dicono nove vere e una falsa, per depistare ed irretire gli utenti. E allora, il mio sospetto è questo: e se lo stesso film fosse un Gatekeeper? Viene data la parola a Barnard, Benetazzo, Borghi, che, benché economisti, sono tutte delle brave persone, e anche la presenza di Solange Manfredi depone in favore dell’autenticità del prodotto, ma i mondialisti globalizzatori, contro cui il film si scaglia, sono talmente abili da riuscire perfino a strumentalizzare teorici del complotto al di sopra di ogni sospetto. Potrebbero essere stati strumentalizzati a loro insaputa. Una cosa però, detta da Vandana Shiva, è assolutamente vera: mentre nella logica della vita la ricchezza sta nel seme che germoglia, nelle logiche economiche dei banchieri la ricchezza sta nella deforestazione, poiché piantare un bosco non genera denaro immediato, ma tagliare il bosco sì. Ne deriva che le due filosofie sono incompatibili nel modo più assoluto e la battaglia per la sopravvivenza della specie umana si deciderà in base a quale delle due filosofie prevarrà sull’altra. Solo la consapevolezza di un ipotetico, centesimo, o millesimo, o milionesimo, essere umano, che faccia la differenza, potrà decidere delle nostre future sorti.

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