Il sospetto che la
centesima scimmia potrebbe non arrivare mai, c’è. E quel sospetto
mi viene spontaneo perché è lo stesso film a denunciare l’esistenza
dei Gatekeepers, i guardiani del cancello, che su dieci cose giuste
ne dicono nove vere e una falsa, per depistare ed irretire gli
utenti. E allora, il mio sospetto è questo: e se lo stesso film
fosse un Gatekeeper? Viene data la parola a Barnard, Benetazzo,
Borghi, che, benché economisti, sono tutte delle brave
persone, e anche la presenza di Solange Manfredi depone in favore
dell’autenticità del prodotto, ma i mondialisti globalizzatori,
contro cui il film si scaglia, sono talmente abili da riuscire
perfino a strumentalizzare teorici del complotto al di sopra di ogni
sospetto. Potrebbero essere stati strumentalizzati a loro insaputa.
Una cosa però, detta da Vandana
Shiva, è assolutamente vera: mentre nella logica della vita la
ricchezza sta nel seme che germoglia, nelle logiche economiche dei
banchieri la ricchezza sta nella deforestazione, poiché
piantare un bosco non genera denaro immediato, ma tagliare il bosco
sì. Ne deriva che le due filosofie sono incompatibili nel modo più
assoluto e la battaglia per la sopravvivenza della specie umana si
deciderà in base a quale delle due filosofie prevarrà sull’altra.
Solo la consapevolezza di un ipotetico, centesimo, o millesimo, o
milionesimo, essere umano, che faccia la differenza, potrà
decidere delle nostre future sorti.
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