Testo di Patrizia Giorgetti
Credo che quest'anno
saranno in molti a trascorrere un Natale triste o comunque sotto
tono, per ragioni infinite e diverse. Tutti gli altri, che vivono il
loro momento di gloria o di fortuna, possono considerarsi dei
privilegiati. Chi cammina mano nella mano portando pacchetti, chi
programma riunioni o incontri familiari per pranzi goderecci, chi sa
già dove andrà, con chi e cosa farà, ha certamente una buona dose
di felicità e non è portato a spiritualizzare l'esistenza, né il
momento che stiamo vivendo. Io rispetterei il Natale per quello che
rappresenta: la nascita di Cristo. Tutta l'ipocrisia e il consumismo
che lo identificano, mi rendono nervosa e insofferente. Ma ci sarà
qualcuno che si renderà conto della differenza tra quello che
viviamo e quello che vorremmo vivere? Perché la vita è così: una
prigione di sentimenti contrapposti. Passa il tempo, senza un perché
preciso e una verità e ognuno vive il proprio spazio e lo identifica
nel giusto e nella propria lecita appartenenza. Per me un buon Natale
è anche quello in cui godi di una buona salute e le persone che ami
stanno bene.
Comunque, buona vita a tutti voi e Buon
Natale.
Soprattutto a chi non è felice e avrebbe bisogno di un
sorriso e di pace.
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