Testo di Giusto Catania
Nessuno dica più, per
favore, che il Partito Democratico è un argine contro l'avanzata
delle destre e del populismo. La scelta del Partito democratico di
boicottare la modifica della legge sulla cittadinanza italiana,
introducendo nell'ordinamento nazionale il principio secondo il quale
chi nasce in Italia acquisisce la nazionalità, è una evidente
concessione alla cultura etnocentrica delle destre e alla
becera propaganda populista. La legge sullo Ius Soli avrebbe
consentito l'acquisizione di un diritto a circa ottocentomila ragazzi
che frequentano le nostre scuole, parlano perfettamente l'italiano,
si nutrono dei valori nazionali, frequentano coetanei da cui non si
sentono diversi. Il Parlamento e, in primis, la
maggioranza di governo hanno accettato, in una evidente subalternità
culturale, la campagna di mistificazione che ha assemblato
impropriamente gli sbarchi dei migranti, la sicurezza nazionale,
l'aumento della criminalità e del terrorismo, il rischio della
perdita dell'italica identità.
Non siamo stati in grado, anche
a causa di un sistema dell'informazione disattento alle dinamiche
politiche esterne alle logiche di Palazzo, di costruire una
mobilitazione popolare in grado di modificare l'egemonia culturale
del Parlamento che non ha voluto ascoltare le esigenze di una parte
importante del Paese. La paura di perdere voti ha indotto il Partito
democratico a non accettare la sfida del cambiamento reale,
limitandosi ad inseguire le pulsioni reazionarie dei centristi, le
ipocrisie dei cattolici a giorni alterni, le scandalose affermazioni
razziste di leghisti e pentastellati, i calcoli ragionieristici di
chi pensa che la politica sia gestione dell'ordinaria amministrazione
e non ambizione alla trasformazione dell'esistente.
Il Partito
democratico ha perso l'ultima occasione per dimostrare di essere
un'altra cosa rispetto alla poltiglia di potere che ha occupato le
istituzioni democratiche, grazie ad una legge elettorale che ha
consentito a pochi oligarchi di nominare i parlamentari. Da
domani comincia una nuova storia politica: sciolto il Parlamento che
non è riuscito ad approvare una legge di civiltà, grazie
all'alleanza trasversale delle tre compagini maggioritarie del Paese, comincerà una campagna in cui sarà impossibile per coloro che
sono stati complici delle destre e dei populisti presentarsi come
argine alle destre e ai populismi. Anche perché, alla prova dei
fatti, la differenza non c'è.
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