martedì 6 marzo 2018

Piemontesi contro


Chissà cosa direbbe Costanzo Preve, morto nel 2013, del recente tentativo della Sinistra, che forse presagiva la débacle del 4 marzo, di consolidare gli elettori comunisti attorno al principio dell’antifascismo. Direbbe probabilmente che è stata un’azione truffaldina, poiché il Fascismo è morto e sepolto da un pezzo. E sull’Olocausto cosa direbbe? Direbbe che se da una parte è giusto ricordare le vittime innocenti del nazismo, dall’altra non può essere utilizzato da Israele per legittimare il genocidio dei palestinesi, mettendo a tacere quanti vi si oppongono con l’accusa di essere antisemiti. E su Umberto Eco? Beh, come si può vedere in questo filmato, con il massone Eco va giù pesante. Afferma che Eco (e gli altri intellettuali della stessa generazione) dice delle stronzate. Sì, proprio così. Benché entrambi piemontesi, doveva avercela a morte con l’autore de “Il nome della rosa”. Infatti, gli contesta di aver scritto, con “Il cimitero di Praga”, un orribile romanzo, volto a sminuire l’importanza di quei famosi Protocolli dei Savi di Sion, i quali, se anche sono un falso, rappresentano le mire di una ristretta cabala di ebrei megalomani, che bene o male stanno implementando proprio ciò che in essi vi è scritto. Strano personaggio, questo Preve: comunista, ma anche, in maniera latente, complottista. 

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