Chissà cosa direbbe Costanzo Preve, morto nel 2013, del recente
tentativo della Sinistra, che forse presagiva la débacle del 4
marzo, di consolidare gli elettori comunisti attorno al principio
dell’antifascismo. Direbbe probabilmente che è stata un’azione
truffaldina, poiché il Fascismo è morto e sepolto da un pezzo. E
sull’Olocausto cosa direbbe? Direbbe che se da una parte è giusto
ricordare le vittime innocenti del nazismo, dall’altra non può
essere utilizzato da Israele per legittimare il genocidio dei
palestinesi, mettendo a tacere quanti vi si oppongono con l’accusa
di essere antisemiti. E su Umberto Eco? Beh, come si può vedere in
questo filmato, con il massone Eco va giù pesante. Afferma che Eco
(e gli altri intellettuali della stessa generazione) dice delle
stronzate. Sì, proprio così. Benché entrambi piemontesi, doveva
avercela a morte con l’autore de “Il nome della rosa”. Infatti,
gli contesta di aver scritto, con “Il cimitero di Praga”, un
orribile romanzo, volto a sminuire l’importanza di quei famosi
Protocolli dei Savi di Sion, i quali, se anche sono un falso,
rappresentano le mire di una ristretta cabala di ebrei megalomani,
che bene o male stanno implementando proprio ciò che in essi vi è
scritto. Strano personaggio, questo Preve: comunista, ma anche, in
maniera latente, complottista.
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