sabato 2 febbraio 2019

L’Italia, patria del melodramma


Testo di Max Dewa

Per entrare in Italia anche solo da turista ci vuole il visto! E il visto viene rilasciato solo dall'ambasciata italiana del luogo. Bisogna però che il migrante dimostri di avere un salario, un lavoro, un tot di soldi sul conto, ecc. E' un modo di tutelarsi, di controllare che non vengano delinquenti, papponi, prostitute o schiavi, altrimenti l'Europa sarebbe invasa da zoccole thailandesi o filippine, che prendono il primo volo per Berlino. Con una marchetta a Berlino un’asiatica guadagnerebbe come 5-6 mesi di lavoro normale in Asia, capite? Via mare invece gli ebrei schiavisti come Soros, aiutati dai governanti corrotti come Boldrini, Del Rio, ecc. si possono inventare tutte le scuse, gli squali, lo tsunami, campi di concentramento libici, marocchini terrore delle vergini, ecc. ecc. Sembra di stare a teatro, tanto gli italiani mandano giù tutto. L'Italia ha inventato il melodramma. I vari sindaci, presentatori, politici sono cresciuti con l'arte melodrammatica.

2 commenti:

  1. Miia figlia s'era trasferita a Berlino in cerca di lavoro e di una vita migliore e noi la si andava ogni tanto a visitare. Una volta all'aeroporto non ci fecero partire poichè sulla mia carta di identità la firma era un po' sbiadita e non si leggeva bene. Ce ne siamo dovuti tornare cornuti e mazziati a casa perdendo circa 600 € di biglietti e cibi acquistati e regali di Natale.
    Questi vanno e vengono dove cazzo vogliono e vogliono una casa un lavoro una donna medicine e sigarette ......
    Il mare è la soluzione.
    Farebbero bene i nostri poveri ed i nostri barboni a buttarsi a mare per farsi venire a salvare da qualche ong
    Che tanto unna ong non la si rifiuta a nessuno.
    Un albergo, una caritas, un sindaco che ti ospita a casa sua, un cacciari che si strappa i capelli indignato etc. lo si trova sempre.
    L'italia è proprio un porto di mare!

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    1. I barboni che si buttano a mare mi fanno venire in mente i lemming, quando partono per il loro periodico viaggio suicida.
      Non c'entra niente, ma sono entrambe situazioni drammatiche.


      Anche a me capitò di essere trattenuto all'aeroporto delle Isole Maurizio perché i dati essenziali erano sbiaditi a causa della pioggia.

      Alla fine, un funzionario pietoso mi fece passare e riuscii a prendere l'ultimo taxi per andare in albergo.

      Lo stress da viaggio è ciò che al momento mi frena dall'intraprendere un'altra avventura in Madagascar. Oltre al fatto che ora ho un lavoro.

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