Fonte:
ENPA
In Corea del sud, un delfino scappa dalla struttura di riabilitazione e si ricongiunge al proprio branco dopo quattro anni.
Il
delfino femmina Sampal, dopo essere stato catturato e costretto negli ultimi
tre anni della vita in un'angusta vasca sotterranea dell'Acquario Pacific Land,
in Corea del Sud, ha finalmente riacquistato la libertà. Sampal è fuggita
attraverso un buco nella rete della struttura di riabilitazione dove era stata
trasferita su decisione dell'Alta Corte coreana, che circa un anno fa aveva
disposto la restituzione del cetaceo al suo ambiente, e dove stava seguendo un
percorso finalizzato al riadattamento alla vita in mare.
Subito dopo la fuga, Sampal è rimasta nei dintorni della struttura per poi allontanarsi non appena alcune persone hanno cercato di riportarla nel suo recinto. Nonostante le diffuse preoccupazioni circa le condizioni di salute del delfino, che secondo alcuni non era ancora in grado di tornare nel proprio ambiente, l'Istituto di Ricerca sui Cetacei ha recentemente avvistato l'animale ad un centinaio di chilometri di distanza, mentre nuotava con altri 50 esemplari appartenenti al branco da cui era stato separato a forza.
La
cattività di Sampal infatti era iniziata quattro anni fa, quando, dopo essere
rimasta impigliata nelle reti dei pescatori, era stata illecitamente venduta
all'Acquario Pacific Land per essere addestrata, attraverso la deprivazione
alimentare, ad eseguire “esercizi” innaturali, ripetitivi e senza alcun
rispetto delle caratteristiche socio-etologiche proprie della specie; un
destino, questo, comune a tutti i delfini che hanno la sventura di essere
catturati per alimentare il business dell'industria del divertimento. Alla
quale Sampal è stata sottratta, insieme ad un altro esemplare, grazie
all'intervento dell'Alta Corte coreana che aveva appunto disposto il suo
trasferimento in una struttura di riabilitazione per un percorso di
riadattamento alla vita in mare, conclusosi anzitempo con la fuga dell'animale.
«Una
volta che ne hanno la possibilità, i delfini sanno esattamente cosa fare;
quindi non sono affatto sorpreso che Sampal abbia deciso di riconquistare la
libertà», ha commentato Ric O' Barry, direttore del Dolphin Project presso
l'Earth Island Institute, invitato in Corea del Sud per una propria valutazione
relativa alle condizioni psico-fisiche di Sampal. «Il punto è – aggiunge il
direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri – che molto spesso i delfini
questa possibilità non ce l'hanno. Anche perché le strutture della cattività,
nel timore di vedere compromesso il loro business milionario, sono in prima
linea nel sostenere che i percorsi di riabilitazione e il successivo rilascio
in natura dei delfini sono non solo destinati al fallimento, ma pericolosi per
la salute di questi meravigliosi animali.»
«E
invece, a dispetto di quanto sostiene chi ha a cuore solo il proprio tornaconto
economico – prosegue Ferri – la storia di Sampal e quella di molti altri
animali che abbiamo aiutato a tornare liberi ci insegna che i delfini sono
creature intelligentissime e consapevoli, dotate di straordinarie capacità
cognitive. Dobbiamo imparare a rispettare questi animali e a dire basta, una
volta per tutte, alla cattività e per questo vi chiediamo di aiutarci ad
aiutare i delfini a tornare a casa, sostenendo la nostra campagna internazionale
contro la cattività a fianco di Ric O'Barry.»
Nessun commento:
Posta un commento