Fonte:
Italiancrisi
Testo
di Marco Casarza
Sono
un italiano che vive in Svizzera, da noi il reddito di cittadinanza funziona
come segue.
Perdo
il lavoro, m’iscrivo in disoccupazione. Faccio le ricerche di lavoro
dimostrandole allo Stato con dei timbri. Mediamente otto al mese.
Se
svolgo correttamente le mie ricerche avrò diritto all’ottanta percento di ciò
che prendevo prima di perdere il lavoro, per dodici mesi. Se in un mese faccio
meno ricerche di quanto stabilito dallo Stato, per esempio sei invece di otto,
riceverò una penalità decisa dallo Stato.
Per quattro mesi ti lasciano tranquillo, ti fai le tue ricerche, poi al quinto mese ti fan fare dei corsi obbligatori di sedici ore, su come imparare a cercare lavoro o a redigere un Curriculum.
Più
che altro per tenerti attivo nella società e non lasciare che ti isoli. Dopo
qualche mese a casa può succedere che fai la ruggine e perdi le tue capacità.
Questi corsi sono svolti da psicologi, che valutano anche il tuo stato
interiore. Se hai risentito della perdita del lavoro ecc… E se questo ti
provoca dei blocchi per trovarne un altro.
In
quelle sedute puoi piangere, deprimerti, ecc… Ti ascoltano. Se valutano che sei
depresso, ti indirizzano all’ufficio invalidità e ti seguiranno con dei corsi
di reinserimento, aiuti psicologici, ecc… Senza toglierti la dignità, ma con
professionalità altissima.
Dal
sesto mese ti fan fare lavori sociali, tipo Caritas, in base alla tua salute. Se hai
problemi di schiena non ti fan smontare mobili.
Se
entro tre mesi non avrò trovato un lavoro, subentra l’assistenza sociale per
tutta la vita, finché avrò un lavoro.
Dopo
un colloquio, l’assistenza sociale stabilirà quanto mi serve per vivere, mi
passerà ogni mese i soldi per le cose vitali: affitto, cassa malattia, cure sanitarie
dentistiche, vestiti, ecc.
Pagheranno
tutto tranne il lusso o le ferie.
E
quando un giorno lavorerò restituirò i soldi. Nel limite delle mie possibilità.
Se
farò un lavoro dove prendo 4000 franchi al mese ne ridò 100 al mese. Se prendo
10.000 ne ridò 500 al mese.
Da
noi nessuno rimane indietro.
Quando l'ho letto mi sono detta sarà vero? Mi è venuto in mente un mio conoscente che ha la moglie che lavora in Svizzera, gliel'ho chiesto e lui me l'ha confermato:
RispondiElimina"..…è veramente tutto così.. lo sta sperimentando ora mia mogie che finito un lavoro si è messa in disoccupazione.. e deve fare 8 ricerche mensili per mandare cv.. le danno l’80% dell’ultimo stipendio..
non ti puoi immaginare la serietà, la correttezza e l’efficienza dei servizi pubblici…..…
la cosa che mi piace di più della svizzera è che non ci sono le disparità abissali tra quanto guadagna un dirigente e un dipendente normale, le differenze sono molto meno marcate che in italia. almeno per ora...
certo la vita costa di più, soprattutto gli affitti, le case…
ma spesso gli stipendi sono il doppio o anche il triplo dei nostri…e poi ti pagano sempre lordo, e le tasse sono la metà che in Italia.."
Ma allora si può fare...., ma che cosa ha di sbagliato il nostro paese?
Che non attua l'antropocrazia!!!!
EliminaBuongiorno, ma secondo lei in Italia c'è un movimento o partito che provi a portare avanti questo progetto? Confesso la mia scarsa conoscenza della materia, però visto che le cose stanno andando come stanno andando, perché non provare con qualcosa di diverso...
EliminaPotrebbe elencare brevemente i punti di questo pensiero?
(Anche se qui http://www.mednat.org/finanza/antropocrazia.htm è spiegato abbastanza bene, è per me un po dispersivo....)
Si, c'è un movimento che porta avanti tale progetto.
EliminaIl 21 e 22 settembre p.v. presso il Palazzo Congressi in via Scavi a Montegrotto Terme (PD) si terrà il primo festival dell'antropocrazia, ingresso gratuito, con la partecipazione del sig.Giuseppe Nicolò Bellia.
Ogni venerdì dalle ore 08,00 alle 10,00 può sentire dall'emittente RADIOGAMMA5 su 94Mhz od in streaming trasmissioni riguardanti l'argomento a cura del Centro Culturale P.L. Ighina.
Sul sito di Bellia può gratuitamente scaricarsi l'intero progetto, anche in PDF, trattasi di un tomo di 240 ppgg che l'autore da lei gentilmente indicato ha cercato di sintetizzare.
Adesso lei mi chiede la sintesi della sintetizzazione e cioè:
1) Istituzione del Reddito di cittadinanza universale
2) Tassazione della moneta e non del lavoro
3) Attuazione della valuta elettronica
A disposizione per ogni altra ed eventuale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSalvo imprevisti, il 21 e 22 settembre vorrei esserci, al festival dell'antropocrazia, così magari potrò stringerle la mano, signor Andretta.
EliminaSto cercando di coinvolgere un amico che abita proprio a Montegrotto. Forse veniamo insieme.
Sarà un piacere.
EliminaSalve, il punto 3) mi causa un po di disagio, non provo molta simpatia per le valute elettroniche, sarà che non sono abbastanza informata... ma l'attuazione della valuta elettronica è un elemento indispensabile per l'antropocrazia?
EliminaCioè sarebbe obbligatoria la sua introduzione?
La sua introduzione è obbligatoria a seguito sparizione di qualsiasi materialità monetaria, infatti il denaro non è altro che un'unità di misura come il metro, il litro, il kilo, il cavallo vapore ecc., queste ultime forse se le porta appresso?
RispondiEliminaCapisco la suggestione impressa dall'autorità in millenni e per questo ognuno deve spogliarsi del suo attuale modo d'essere per infilarsi in quello antropocratico.
Ha presente il bruco e la farfalla?
Si, però per il suo utilizzo sarebbero sempre necessari strumenti elettronici.... io non mi fido tanto dell'elettronica...anzi la detesto (se non per un utilizzo limitato) magari dico una cavolata... però non mi convince.
EliminaL'elettronica è come la lumaca, lascia sempre e comunque la scia ed è uno strumento, attualmente, ineguagliabile per la gestione di ogni transazione.
RispondiEliminaLa paura è una consigliera spesso utile ma non deve dominarci comunque, se il nuovo non ci soddisfa si può sempre tornare all'antico, il dinamismo è vitalità lo staticismo morte.
La paura è l'humus di ogni male.
No guardi, non si tratta affatto di paura, ma di diffidenza....., intanto non mi è chiaro, se per esempio voglio andare a comperare le uova fresche dal contadino, come devo fare.... oppure se voglio comperare il ghiacciolo/gelato dal "marocchino" che passa sulla spiaggia con frigobar sulle spalle... oppure se quando sono a fare la spesa manca la corrente.... o ci sono le tempeste solari.... ecco queste cose pratiche.
RispondiEliminaPoi non so forse sarebbe anche una noia controllare le spese, ci saranno degli estratti conto da controllare, penso...
mentre i soldi di carta ce li hai in mano o li hai persi o li hai spesi... mi sembra più semplice....
Su 60mil. di cittadini ci sono 85mil. di cellulari che possono fungere, ma c'è chi già lo fa come il sottoscritto, da porta monete elettronico.
RispondiEliminaQui mi fermo perché lei potrebbe propormi obiezioni all'infinito e lo ritengo sterile, quindi rimanga nell'attuale sistema e continui a "pagare" il marocchino con la carta, perché di questo si tratta.
Addio.
Se ha la pazienza di spiegarmi come funziona... cioè si trasferisce da cellulare a cellulare la moneta? Collegandosi ad Internet?
RispondiEliminaNon che mi diventi più simpatico come sistema, solo per capire.... non voglio farla arrabbiare, ma carta o non carta l'importante è che mi gusto un ghiacciolo...
La ringrazio in ogni caso, ci rifletterò su, per me queste cose sono come le calamite quando si respingono.....
Sta usufruendo di un mezzo potentissimo come il computer ed internet, cerchi di sfruttarne le potenzialità fino in fondo.
EliminaOggi l'ignoranza non può e non deve essere più tollerata.
Le Poste Italiane Spa ormai sono diversi anni che forniscono il servizio di portafoglio elettronico basato sul cellulare del fruitore senza alcuna necessità di ricorrere alla rete, quindi si trasferisce valuta da un apparecchio all'altro.
In alternativa, qui con l'uso della rete, si può usufruire del servizio Postapay con accredito o addebito in tempo reale di denaro.
Se ci si spoglia del provincialismo e si travalicano i confini nazionali si potrà verificare che molte nazioni, tra le più industrializzate al mondo, non usano da anni la moneta, sebbene non abbiano attuato l'antropocrazia.
Probabilmente sono più propensi di noi italiani nella ricerca del nuovo, del migliore, del più funzionale e sicuro, è doveroso vincere la ritrosia e confrontarsi con ciò che di migliorativo ci propone la vita.
Studi le polarità della calamita.