sabato 27 luglio 2013

Protestassero per un inceneritore! Macché!

 


Credo fermamente che  un umano sia  tanto più grande quanto più ampia è la cerchia di coloro che include nella sua compassione.
“Gli animali sono la parte più piccola della Creazione divina, ma noi un giorno li rivedremo nel mistero di Cristo” disse Papa Paolo VI.
“Uomo, vegetali, animali siamo tutti nella stessa barca; non si tocca l’uno senza che a lungo andare non si danneggi l’altro” aggiunse Papa Luciani.
“E’ urgente seguire l’esempio del povero di Assisi e abbandonare sconsiderate forme di dominio, cattura e custodia verso tutte le creature” gli aveva fatto eco Papa Giovanni II.
E lo scorso 16 marzo, Papa Francesco donò la sua benedizione a un cane.


Per tutto ciò mi suona come una bestemmia che nel profondo Veneto cattolico - siamo sulle colline della ricca Conegliano, provincia di Treviso – qualcuno si stia battendo contro la realizzazione di un gattile.
 Proprio un gattile. Neppure un canile per cui si potrebbe obiettare che quelle povere anime dei cani per mestiere spesso abbaiano. Disturbando la quiete di coloro che non avvertono però il rumore delle auto.

Qui, lungo via Silvio Pellico, lunedì 29 luglio gli abitanti riuniti nel neonato Comitato per la difesa dei cittadini, scenderanno in strada per manifestare contro i gatti e la loro futura casa (”poco igienica” e minacciosa per la “quiete pubblica”) che nascerà non con fondi pubblici (il Comune ha messo a solo disposizione il terreno incriminato) bensì con donazioni di privati cittadini.

Gli abitanti protesteranno anche contro chi sta progettando questo gattile: l’Enpa di Treviso che da anni, con la sola forza e passione dei volontari, si danna per raccogliere, curare e fare adottare migliaia di gatti randagi e abbandonati.

Chi pensa, come ha dichiarato un abitante a un quotidiano che “prima vengono i cittadini e poi gli animali”, forse dovrebbe fare un bagno di umiltà. Perché razzismo, sessismo e specismo viaggiano sotto braccio.

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