Testo di Fabrizio Belloni
Se non è zuppa….è pan bagnato.
Se non è zuppa….è pan bagnato.
Così
recita l'antica saggezza del meglio della civiltà latina, quella dei contadini
(già vedo le smorfie dei radical chic, fra una sniffata ed un crostino al
caviale).
In
questo squinternato stivale i media linguetta stanno eseguendo il count dawn,
misurando i giorni che mancano alla sentenza della Corte di Cassazione circa il
processo, già espletato in due gradi, che ha condannato il Silvio da Arcore a
quattro anni, più un “dietro la lavagna” per la vita pubblica.
Sia
ben chiaro: che la Corte confermi, ribalti, posticipi, non cambia un accidenti
di niente. Marasma era, guano rimane. Sono vent’anni che la casta giocherella
con il teatrino delle false baruffe e dei veri inciuci. Del resto non fece che
seguire la tradizione: nella cosiddetta prima repubblica l’88% delle leggi fu
approvata con il voto favorevole della Balena Bianca, con la connivenza (voto
favorevole o benevola astensione) del P.C.I.
Requiem.
Requiem.
Poi
arrivò il Cinghialone Craxi. Che volle mettere una bomba ad orologeria sotto il
sedere dell’Avvocato, che aveva costruito l’intesa col P.C.I. Ed individuò nel
faccendiere Silvio l’uomo della provvidenza (absit injuria verbis!). Le
televisioni in Italia non si comprano, si regalano! E così fece il
Cinghialone. Creò un polo televisivo avverso allo strapotere della carta
stampata in mano ai savoiardi di Torino.
E
fu scontro, culminato nella - finta - operazione “mani pulite”, col giullare di
turno assunto ad eroe nazionale.
Tutto
falso. Nonostante l’appoggio yankee, memori dello smacco di Sigonella e
vendicativi, l’operazione fu l’apoteosi di Tomasi di Lampedusa: “fingere di
cambiare tutto, perché non cambi nulla”.
Detto,
fatto.
Con
annotazioni deteriori.
Vennero
a galla le seconde, terze, quarte linee dei partiti. Un esempio per tutti: il
buon Pierferdinando Casini, dopo essere stato il bel ragazzo con Bisaglia,
divenne il ragazzo “di bottega” di Rumor, Prandini e via via fino a diventare
il pupillo di Forlani, pur non possedendo né l’intelligenza politica né la
velocità del Forlani, di cui si diceva che quando parlava emetteva il ruggito
del coniglio.
Oggi
ne vediamo i risultati. Il vuoto pneumatico. Meno 273°, lo zero assoluto. E ha
ragione il Grillo, di cui mi fido come di un serpente a sonagli che si è
svegliato col mal di denti, quando dice che vogliono, meglio, vorrebbero
cambiare la Costituzione, per blindare Alì Babà e i mille ladroni.
Ma non erano solo quaranta? Beati loro! Fra Camera e Senato, ne abbiamo più di mille. Senza contare la cosiddetta “classe di aiutantato”, cioè la massa di dirigenti, funzionari, grand comìs pubblici che di fatto reggono la baracca. Tentano, i parassiti, di prolungare il loro potere di arraffa arraffa, unico scopo vero, ammantato da parole vuote: democrazia, benessere sociale, giustizia sociale, sviluppo, crescita, difesa dei deboli……. Bestemmie.
Ma non erano solo quaranta? Beati loro! Fra Camera e Senato, ne abbiamo più di mille. Senza contare la cosiddetta “classe di aiutantato”, cioè la massa di dirigenti, funzionari, grand comìs pubblici che di fatto reggono la baracca. Tentano, i parassiti, di prolungare il loro potere di arraffa arraffa, unico scopo vero, ammantato da parole vuote: democrazia, benessere sociale, giustizia sociale, sviluppo, crescita, difesa dei deboli……. Bestemmie.
San
Tommaso tentò, con la prima delle sue cinque vie, di dimostrare l’esistenza di
un purchessia Dio col principio di Causa – Effetto. Non mi sembra ci sia
riuscito molto, tant’è che i pretoni devono ricorrere all’irrazionale, la fede.
Noi,
più modestamente e con i piedi per terra, possiamo traslitterare lo stesso
principio alle vicende nostre e tentare di capire se il Tommaso (di Lampedusa,
non quello “Santo”) possa essersi sbagliato. Potremmo riuscirci.
Ma
solo con una rivoluzione.
Vera.
Cioè
prima dentro noi stessi, chiedendoci le cose più scomode, politicamente
scorrette.
Poi
analizzare in modo spietato, cioè senza giudizi di valore (come ci insegnò il
Prof. Miglio, all’Università) cosa siamo, dove siamo, dove vogliamo arrivare,
quali strade, quali mezzi, quali uomini.
Infine
trasmettere le risultanze a quanti più possibile, per aggregare.
Oggi
siamo nelle condizioni di Cartagine: la Banda Bassotti (mi perdoni Walt Disney)
fa baruffa come i sacerdoti punici, per la precedenza formale nel corteo
religioso verso il tempio. E fuori le panzer divisionen di Scipione si
approvvigionavano di sale da spargere sulle rovine della Città.
Datemi
retta: ammucchiate “sale”: ce ne sarà un piacevole bisogno.
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