giovedì 18 luglio 2013

In nome del gas

 
Fonte: Galatina

Testo di Raimondo Rodia

Questa mattina alle 10.30 c’era un appuntamento tra i vari circoli ambientalisti salentini, che si dicono contro il mega gasdotto TAP che sbarcherà proprio a Punta Cassano, bellissima caletta a nord di S. Foca. Proprio in questo luogo Erri De Luca ha incontrato i cittadini e i comitati NO TAP, proprio sul lungomare di San Foca, all’ombra della Torre Saracena. Un incontro culturale voluto proprio di fronte allo splendido mare salentino. Ed ecco come si è espresso in riva a questo splendido mare, dove proprio ieri, alcuni bagnanti hanno potuto fare il bagno accanto ad un delfino: “Si ottiene dal mare quello che ci offre, non quello che vogliamo. Le nostre reti, coffe, nasse, sono una domanda. La risposta non dipende da noi, dai pescatori. Chi va sotto a prendersela con le sue mani la risposta, fa il prepotente con il mare. Noi bussiamo alla soglia, al pelo dell’acqua, non dobbiamo entrare in casa sua da padroni”. Il passaggio dei gasdotti nel territorio salentino, la dipendenza dal gas che viene da oriente stimata UE al 47 % nel 2007, salirà al 75 % entro il 2020, tutto il gas che arriverà in Europa passerà dall’Adriatico.


Il Salento, sarà la terra che verrà martoriata e distrutta. Il nostro bellissimo territorio è sotto minaccia a causa di una folle politica dominata dalla legge implacabile del mercato. Politici senza scrupoli, senza il sacro timore della Terra, senza Coscienza, senza Umanità, potenziali criminali, sono il grave pericolo di una Nazione che, ringraziando il cielo, è ancora una tra le più belle del mondo. Ma il mercato chiede il prezioso gas e la politica, per averlo si compromette, si vende, si prostituisce. Lo fa in nome di quel dio creato ad hoc dalla religione del profitto. Un dio bastardo, figlio della mente più perversa del demonio. Noi italiani siamo ancora un popolo che ci tiene alla propria terra, che la vorrebbe difendere, ma nello stesso tempo non possiamo fare a meno di quello stramaledetto inganno-necessità che è il motore dei nostri mezzi di sussistenza. Ora la palla passerà ai nostri governanti, vediamo se riusciranno a ferire ed offendere questo paradiso in terra chiamato Salento.


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