martedì 6 agosto 2013

Il fascino discreto della felineria

 

Il termine "gattara" designa lo stereotipo di una donna single che si prende cura dei gatti. In alcuni posti si crede che le gattare siano destinate a rimanere single a vita.
Si dice che le gattare siano donne con alle spalle relazioni fallite che riversano tutte le loro attenzioni sui gatti. Il termine “gattara” può essere usato da qualcuno anche in senso denigratorio. Le gattare sono dipinte in termini spregiativi anche in film o programmi televisivi: ad esempio, nei Simpson, il personaggio di Eleanor Abernathy è più conosciuto come “la gattara” (anche se nell’originale è indicata come ‘Crazy Cat Lady’) che con il suo nome vero. La gattara è spesso rappresentata con una moltitudine di gatti, che lancia alle persone mentre rivolge loro parole senza senso urlate a caso.


Secondo uno studio recente, la relazione tra un essere umano, in particolare una donna, e un gatto è molto più profonda che quella tra un qualsiasi altro animale e il suo padrone. I gatti si affezionano alle persone quando le loro necessità coincidono. Studi recenti mostrano anche che i gatti sentono una naturale inclinazione più verso le donne che verso gli uomini. I gatti possono sembrare freddi e schivi, ma in realtà si ricordano molto bene se qualcuno si mostra affettuoso con loro.

Il termine “gattara” è ormai sempre meno denigratorio. Una delle ragioni può essere la miriade di adorabili foto di gatti che possiamo trovare in Internet. Le gattare sono anche state protagoniste di un documentario del 2009 dal titolo ‘Cat Ladies’. Il documentario passa in rassegna la vita di quattro donne che si prendono cura dei gatti, e ci fa capire che essere una gattara non è una faccenda così terribile, fin quando ci si ricorda anche di se stessi.

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