Fonte:
Circolo culturale Excalibur
Testo
di Gianfredo Ruggiero
Un'ondata di sdegno ha attraversato il mondo alla notizia del probabile uso di
armi chimiche contro la popolazione siriana da parte del regime di Assad. Ma
quando a massacrare inermi civili sono gli americani allora la notizia passa
sotto silenzio.
Nel
novembre del 2004, durante l’invasione NATO dell’Iraq alla ricerca delle
inesistenti armi di distruzioni di massa di Saddam, gli americani bombardarono
per giorni e giorni la città irachena di Falluja con bombe al fosforo bianco
provocando la morte di migliaia di civili e, a causa delle radiazioni, la
nascita di bambini deformi e un aumento esponenziale dei tumori tra i
sopravvissuti.
Le
immagini raccapriccianti, visibili su youtube, dei corpi corrosi e scarnificati
dalle bombe al fosforo: uomini, donne e bambini bruciati vivi tra atroci
sofferenze e senza alcuna possibilità di cura, non hanno suscitato, a
differenza della Siria, alcuna reazione da parte del mondo politico occidentale
e hanno lasciato del tutto indifferenti le grandi testate giornalistiche e le
maggiori reti televisive.
Anche
in questo caso, per i massacri perpetrati dagli americani sui civili inermi,
nessuna ondata di sdegno, nessun titolo in prima pagina, nessuna presa di
posizione dei governi europei a dimostrazione del totale asservimento della
cosiddetta libera stampa e dell’Occidente americanizzato agli interessi
economici e geopolitici degli USA.
Dalle
due bombe atomiche (non ne bastava una?) gettate su un Giappone prossimo alla
resa, alle bombe al napalm sui villaggi vietnamiti, fino ai proiettili all’uranio
utilizzati nei Balcani, l’America non è nuova a questi metodi e nonostante sia
la prima produttrice, esportatrice e utilizzatrice al mondo di armi di
distruzione di massa è sempre e comunque considerata un baluardo di democrazia
e libertà.
Chissà
se un giorno, per questi crimini contro l’umanità, ci sarà una nuova
Norimberga...
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