Scene a cui noi in Italia non siamo più abituati da decenni, ma che nei paesi del Terzo Mondo sono realtà. La differenza tra i paesi arabi e quelli dell'est europeo è che i cani vengono assassinati lontano dagli occhi del pubblico, mentre in Pakistan lo si fa direttamente per le strade. La cosa confortante è che molti rumeni che assistono alle catture da parte degli accalappiacani protestano per la violenza e l'inciviltà del gesto e in alcuni casi sono riusciti anche a mettere in salvo qualche cane. Al momento l'intera operazione è stata sospesa da una sentenza del consiglio di Stato, ma i sondaggi, per quel che valgono, mostrano una maggioranza di cittadini favorevole allo sfoltimento dei randagi. Questo è il risultato di una mancata campagna di sterilizzazione, come gli animalisti chiedono di attuare, inutilmente, da anni. E', in definitiva, il risultato di una subcultura specista e antropocentrica che, quando si chiede di intervenire a monte, con le sterilizzazioni, risponde che ci sono cose più importanti delle bestie. Anche da noi molti dicono: "Prima gli uomini e poi gli animali", dimenticando che per gli animali il "poi" non arriva mai.
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