Fonte:
Luana Pellegrini
Una
strage annunciata. Una strage voluta. Non si potrebbe descrivere diversamente
la decisione del parlamento romeno che ha approvato la legalizzazione
dell'eutanasia per migliaia di cani randagi che popolano le strade del paese.
Un problema di lunga data in Romania che vede, nella sola Bucarest, almeno
50.000 animali.
«E'
una sconfitta per la classe politica romena che ha perso l'ennesima occasione
per dimostrare di essere più europei di quanto finora si sia creduto. Ma è
anche una sconfitta per i cittadini romeni che vedranno sperperati milioni di
fondi statali senza risolvere il problema» sostiene Sara Turetta, presidente di
"Save the dogs", associazione animalista che da anni opera in
Romania.
Il
rischio è che la morte di oltre due milioni di cani randagi possa trasformarsi
in un business legale: il provvedimento potrebbe infatti arricchire le autorità
locali, che per l'operazione "anti-randagi" riceveranno ingenti fondi
dallo Stato.
Dunque,
per l'ennesima volta, si è scelta la via meno eco-sostenibile: il
provvedimento, da mesi al centro di polemiche e tentativi di bloccarlo e
sostituirlo con una campagna di sterilizzazione dei quattro zampe, è passato
con 168 voti a favore e 111 contrari.
La
strada della sterilizzazione, infatti, potrebbe risolvere il problema
soprattutto nel lungo e medio termine, ma nasconde anche, in questo caso,
interessi forse ancora più nascosti: «Avviare una campagna di sterilizzazione -
commenta la Turetta - significherebbe dover collaborare con associazioni
animaliste. Questo metterebbe in luce traffici loschi, difficilmente gestibili
dalle aziende private».
Ora
l'ultimo passaggio della legge prevede la firma del presidente Traian Basescu.
Intanto le associazioni animaliste, supportate anche da personaggi dello
spettacolo della Romania, stanno tentando di trovare un modo per portare il
caso di fronte alla Corte Costituzionale. Se questo non fosse possibile, fra un
mese, ogni sindaco romeno avrebbe il potere di decidere della vita o morte dei
cani. Decisione che, sottolinea la presidente di "Save the dogs" è
comunque illegale: «La Convenzione dei diritti degli animali da compagnia, in
vigore dal 1987 e ratificata dalla Romania, è comunque molto chiara: la
riduzione del numero di animali randagi, salvo i casi molto gravi, come
potrebbe essere un'epidemia di rabbia, può avvenire solo mediante sterilizzazione».
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