Fonte: Repubblica
Il
massacro degli elefanti africani ha prodotto decine di migliaia di vittime.
Alcuni di loro, ovviamente, sono cuccioli.
Il
numero di giovani elefanti morti nell'ultima ondata di bracconaggio non è
ancora chiaro. E non si sa neanche quanti ne siano sopravvissuti.
Ma
anche se un piccolo riesce a scampare a un attacco, la chance che sopravviva in
natura senza la madre è minima.
A
marzo, un cucciolo di elefante era sopravvissuto a un massacro in Ciad, in cui
sono stati uccisi più di 86 elefanti, comprese femmine gravide. Secondo Jenny
Webb, cofondatrice di Wildlife At Risk (WAR), associazione olandese che aiuta
animali orfani, il cucciolo ha corso per 50 chilometri lontano dal luogo del
massacro, per poi tornare indietro, presumibilmente in cerca della madre.
Nonostante
gli sforzi di WAR per salvare il cucciolo, Webb racconta che il piccolo è morto
pochi giorni dopo. "Prima che io riuscissi a raggiungere il Ciad alcuni
abitanti del luogo hanno cercato di aiutarlo, ma sfortunatamente gli hanno dato
del latte di mucca, che equivale a una condanna a morte: il latte di mucca lo
ha avvelenato. Quando sono arrivata, guardando i suoi occhi, ho capito subito
che era già morto. Non ce l'aveva fatta".
In
una situazione sempre più tragica, qualche speranza c'è. Alcuni cuccioli di
elefante riescono a sopravvivere. Ed è a quel punto che c'è bisogno di
orfanotrofi per questi cuccioli.
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