Fonte: Il Tirreno
Andrea Ponticelli, lei
che è un biologo marino, cosa crede che succederà adesso alla Laguna
di Orbetello?
«Per almeno due anni
non ci saranno più pesci».
Perché?
«Perché i tempi di
riproduzione delle specie che vivono nella Laguna vanno dai 2 anni
dell’orata ai 3-4 anni della muggine. Fino agli 8-9 anni
dell’anguilla, una specie che era già in forte diminuzione».
Niente muggine, niente
bottarga?
«Esatto. La muggine è
il cefalo che fa le uova preziose dalle quali si ricava la bottarga.
Si produce solo a Orbetello e in Sardegna. Ma è successo qualcosa di
peggio».
Che cosa?
«A luglio il mare
davanti alla costa tra Livorno e l’Argentario è stato il polo più
caldo del Mediterraneo, con temperature fino a 30 gradi».
E non era mai
accaduto?
«Che io sappia il polo più caldo è sempre tra la Libia e
l’Egitto».
Colpa del cambiamento
climatico?
«Sicuramente può
avere influito, ma questo è stato un luglio folle. Tra luglio e
agosto la Laguna ha sempre una crisi, ma che sia stato un evento di
rilevanza storica è difficilmente contestabile».
Cosa è successo
all’acqua dal punto di vista scientifico?
«Più la temperatura
dell’acqua aumenta, maggiore è la liberazione dell’ossigeno
nell’aria soprattutto di notte. Così i pesci sono rimasti senza
ossigeno e sono morti».
E l’acqua del mare
pompata con valori elevati fin da giugno dal Comune non è servita a
niente?
«Non serviva perché
era calda come quella della Laguna, dunque non portava benefici dal
punto di vista termico».
Cosa ci sarebbe
voluto?
«Oltre al pompaggio
dell’acqua ci voleva l’insufflazione dell’ossigeno liquido con
le stesse tecnologie utilizzate per la pescicoltura di Orbetello».
Ma per la Laguna?
«Si potrebbero usare
delle barche caricate con dei bomboloni di ossigeno liquido. Le
barche vanno nelle zone marginali della laguna e immettono ossigeno
nelle acque dove si sono verificati i casi di anossìa. Questa
operazione dovrebbe andare avanti per 45 giorni, anche di notte».
Non è troppo costoso?
«Assolutamente no.
Verrebbe a costare alcune decine di migliaia di euro l’anno. Mentre
ora si parla di almeno una decina di milioni di euro di danni per il
raccolto di pesci andato perduto. E il problema si ripercuoterà
anche negli anni successivi perché non ci sono più nemmeno i
pesciolini».
E i pescatori che fine
faranno?
«Ora vanno aiutati
con i fondi Feamp dell’Unione europea. Garantiscono delle misure di
compensazione socio-economiche. E bisogna ricominciare con il
ripopolamento dei pesci nella laguna».
il gazzo che si mangia la coda ! per rinfrescarsi anziché con il ventilatore o il ventaglio, usano l'aria condizionata che butta fuori il calore che riscalda l'aria che si raffredda con l'aria condizionata...quando passi in strada davanti ad un negozio muori bruciat* umani del gazzo teste di gazzo !
RispondiEliminaMonia