Fonte: Corriere della sera
Tempi duri per i gatti
selvatici in Australia. Il ministro dell'ambiente Greg Hunt ha
annunciato giovedì scorso che entro il 2020 saranno uccisi almeno 2
milioni di questi predatori in modo da salvare dall'estinzione molte
specie autoctone a rischio. L'Australia, come
riporta il Guardian
di Londra, ha uno dei peggiori record per quanto riguarda le specie
estinte. Da quando gli europei, alla fine del XVIII secolo, sono
arrivati sul territorio dell'Oceania, ben 29 specie di mammiferi sono
scomparsi e almeno 1800 risultano minacciate. I gatti selvatici sono
tra gli animali che più alterano l'ecosistema e per questo il
governo ha deciso di portare avanti il programma che ha come
obiettivo la salvaguardia di 20 specie di mammiferi, 20 di uccelli e
30 di piante a rischio estinzione.
Gregory Andrews,
delegato alla protezione delle specie in pericolo nel paese, ha
annunciato alla radio che il governo di Camberra investirà almeno
6,6 milioni di dollari per portare a termine il programma: «È molto
importante ricordare che noi non odiamo i gatti - ha spiegato Andrews
-. È solo che non possiamo permettere a questi predatori di
danneggiare irrimediabilmente la nostra fauna selvatica». Dello
stesso avviso il ministro Hunt che ha tagliato corto: «Stiamo
tracciando una linea sulla sabbia oggi. Dobbiamo dire stop alle
estinzioni. È una sfida difficile, ma possiamo vincerla».
la cosa triste è che a pagare non siano mai i veri responsabili, ovvero chi introduce animali alloctoni. vedasi anche da noi con le nutrie o i gamberi della Louisiana.
RispondiEliminaIn Australia l'arrivo dell'uomo bianco ha fatto disastri.
EliminaE ora, l'unica soluzione che i sapientoni del governo australiano riescono a trovare è il genocidio.
Da noi fanno la stessa cosa con le nutrie e i cinghiali (in Friuli è stato approvato il decreto di abbattimento per i suidi l'altro ieri).