Fonte: La Stampa
È di un giovane
lupo, maschio, la testa, mozzata, rinvenuta stamani da Polizia locale
e Corpo Forestale sulla statale 28 del Col di Nava. Era appesa con
una corda alla bacheca informativa della ex Comunità Montana Alta
Val Tanaro in località Nasagò, nel Comune di Ormea.
LA BATTAGLIA DEL PARCO
Proprio ad Ormea in
questi giorni infuria il dibattito tra favorevoli e contrari
all’ampliamento dei confini del Parco del Marguareis sul territorio
comunale, tra Pizzo d’Ormea e monte Mongioie. La decisione spetta
alla Regione e martedì è atteso un primo responso. Secondo molti,
in paese, l’uccisione del lupo potrebbe essere un avvertimento, da
parte di chi è contrario all’ampliamento del Parco.
LA CONDANNA DEL
SINDACO
Ai lupi, ritornati con
alcuni branchi su tutte le Alpi Marittime, vengono attribuite stragi
di greggi e sempre più frequenti sono gli avvistamenti anche non
lontano dai centri abitati. A difesa del grande predatore si
schierano ambientalisti e animalisti, convinti che sia
sostanzialmente inoffensivo per l’uomo. Sul piano statistico non si
registrano in questa zona d’Italia uomini feriti da lupi da
decenni. L’esposizione della testa decapitata del lupo è stata
bollata dal sindaco di Ormea, Giorgio Ferraris, come un «atto
incivile, assolutamente da condannare».
LE INDAGINI
La testa dell’animale
è stata sequestrata ed è conservata nella stazione del Corpo
Forestale, in attesa di capire se l’esame da parte di un
veterinario potrà servire alle indagini.
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