Fonte: Il sud con Salvini
Una autentica flotta di navi da guerra
formata da 14 unità turche, fortemente armate fino ai denti, sta
navigando al di fuori di ogni controllo statale, dirigendosi a
quanto sembra verso l’Egeo o il Mar Ionio per sfuggire alle
epurazioni attuate dal Governo di Ankara. Come rivelato da alcune
fonti, fra cui Il Times, sono state segnalate queste 14 unità della Marina turca fortemente armate che navigano verso destinazione
ignota ma è chiaro che si tratta di unità appartenenti ai
rivoltosi turchi che adesso cercano di mettersi in salvo dalle
sanguinose epurazioni contro i militari ribelli attuate dal Governo
di Erdogan. Sono in allarme i porti del Pireo ed altri in Grecia ma
anche Taranto dove potrebbero dirigersi le unità turche, secondo
l’agenzia Ria Novosti. Il comandante della Marina da guerra
turca, l’ammiraglio Veysel Kosele, ha ammesso di non avere più il
controllo di queste unità già dallo scorso venerdì, giorno in cui
è avvenuto il tentativo di Golpe, come indica la fonte anonima
del giornale britannico. Al momento non si sa se l’ammiraglio sia
coinvolto anche lui nel fallito golpe o si trovi come ostaggio dei
rivoltosi.
Nel frattempo in Turchia procede
l’epurazione massiccia dei militari rivoltosi con circa 7.500
arresti, questa epurazione viene estesa anche ai magistrati, ai
poliziotti, a giornalisti ed a dipendenti pubblici. L’epurazione
risulta talmente massiccia da somigliare sempre più ad una purga
staliniana. Il bilancio dei morti è salito a 290 e i feriti sono
alcune migliaia. Nel paese è stata proposta l’introduzione della
pena di morte con effetto retroattivo e questo creerebbe una
situazione ancora peggiore. Lo stesso Erdogan ha rivelato che ha
corso il rischio di essere assassinato mentre si trovava in vacanza
in un Hotel sul Mar Egeo. Adesso Erdogan vuole vendicarsi
pesantemente sui cospiratori e sugli oppositori. Le autorità della
UE al momento esprimono preoccupazione e lanciano appelli alla
moderazione nei confronti di Ankara augurandovi un ritorno alla
stabilità.
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