mercoledì 20 luglio 2016

E se vengono da noi, li accogliamo?



Una autentica flotta di navi da guerra formata da 14 unità turche, fortemente armate fino ai denti, sta navigando al di fuori di ogni controllo statale, dirigendosi  a quanto sembra verso l’Egeo o il Mar Ionio per sfuggire alle epurazioni attuate dal Governo di Ankara. Come rivelato da alcune fonti, fra cui Il Times, sono state segnalate queste 14 unità della Marina turca fortemente armate che navigano verso destinazione ignota ma è chiaro che si tratta di unità appartenenti ai rivoltosi turchi che adesso cercano di mettersi in salvo dalle sanguinose epurazioni contro i militari ribelli attuate dal Governo di Erdogan. Sono in allarme i porti del Pireo ed altri in Grecia ma anche Taranto dove potrebbero dirigersi le unità turche, secondo l’agenzia Ria Novosti. Il comandante della Marina da guerra turca, l’ammiraglio Veysel Kosele, ha ammesso di non avere più il controllo di queste unità già dallo scorso venerdì, giorno in cui è avvenuto il tentativo di Golpe, come indica la fonte anonima del giornale britannico. Al momento non si sa se l’ammiraglio sia coinvolto anche lui nel fallito golpe o si trovi come ostaggio dei rivoltosi.




Nel frattempo in Turchia procede l’epurazione massiccia dei militari rivoltosi con circa 7.500 arresti, questa epurazione viene estesa anche ai magistrati, ai poliziotti, a giornalisti ed a dipendenti pubblici. L’epurazione risulta talmente massiccia da somigliare sempre più ad una purga staliniana. Il bilancio dei morti è salito a 290 e i feriti sono alcune migliaia. Nel paese è stata proposta l’introduzione della pena di morte con effetto retroattivo e questo creerebbe una situazione ancora peggiore. Lo stesso Erdogan ha rivelato che ha corso il rischio di essere assassinato mentre si trovava in vacanza in un Hotel sul Mar Egeo. Adesso Erdogan vuole vendicarsi pesantemente sui cospiratori e sugli oppositori. Le autorità della UE al momento esprimono preoccupazione e lanciano appelli alla moderazione nei confronti di Ankara augurandovi un ritorno alla stabilità.


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