Quello che non capisco è perché io,
dopo una vita passata in difesa degli animali, devo continuare ad
essere insultato dagli animalisti. Due anni fa arriva il circo a
Codroipo, rispolvero il mio megafono e mi accingo a partecipare al
presidio organizzato dall'OIPA. No, l'organizzatore, un tale di nome
Edoardo, ha stabilito che deve essere un presidio silenzioso. La cosa
mi manda su tutte le furie e non vado nemmeno al presidio, a casa
mia, a Codroipo. Oggi ricevo in dono il libro “Volare” e scopro
che dopo l'intervista fattami dai promotori non compaio nel corpo
centrale del testo, ma solo nei ringraziamenti finali. Bello sforzo!
Un ringraziamento non si nega a nessuno!
Ma come? Da anni pubblico
libri, attualmente sono un blogger, tutti mi dicono che
scrivo bene, ho le competenze sul tema, la Sagra dei Osei, e i
promotori non mi chiedono di scrivere un pezzo sull'argomento?
Perché? Sono andati a chiedere un testo a cani e porci e non al
sottoscritto! Non ci sarà dietro la solita visione perbenista
dell'attivismo animalista? Non sarà proprio perché ho avuto a che
fare molte volte con la giustizia che non mi hanno chiesto di
scrivere un articolo da inserire nel libro? Vanno a chiederlo a un
Gianluca Felicetti, romano, che di uccellagione non sa niente! Se è
questo il motivo della mia esclusione, l'ennesima, sono ancora più
disgustato, perché significa che fra gli animalisti continua ad imperversare una mentalità filoistituzionale che non porta da nessuna
parte. E io, dopo 35 anni di attività in difesa degli animali
(organizzai la mia prima manifestazione contro l'uccellagione nel
marzo del 1981), degli insulti degli animalisti comincio ad averne
abbastanza!
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