giovedì 14 luglio 2016

Gli animalisti continuano ad insultarmi



Quello che non capisco è perché io, dopo una vita passata in difesa degli animali, devo continuare ad essere insultato dagli animalisti. Due anni fa arriva il circo a Codroipo, rispolvero il mio megafono e mi accingo a partecipare al presidio organizzato dall'OIPA. No, l'organizzatore, un tale di nome Edoardo, ha stabilito che deve essere un presidio silenzioso. La cosa mi manda su tutte le furie e non vado nemmeno al presidio, a casa mia, a Codroipo. Oggi ricevo in dono il libro “Volare” e scopro che dopo l'intervista fattami dai promotori non compaio nel corpo centrale del testo, ma solo nei ringraziamenti finali. Bello sforzo! Un ringraziamento non si nega a nessuno! 




Ma come? Da anni pubblico libri, attualmente sono un blogger, tutti mi dicono che scrivo bene, ho le competenze sul tema, la Sagra dei Osei, e i promotori non mi chiedono di scrivere un pezzo sull'argomento? Perché? Sono andati a chiedere un testo a cani e porci e non al sottoscritto! Non ci sarà dietro la solita visione perbenista dell'attivismo animalista? Non sarà proprio perché ho avuto a che fare molte volte con la giustizia che non mi hanno chiesto di scrivere un articolo da inserire nel libro? Vanno a chiederlo a un Gianluca Felicetti, romano, che di uccellagione non sa niente! Se è questo il motivo della mia esclusione, l'ennesima, sono ancora più disgustato, perché significa che fra gli animalisti continua ad imperversare una mentalità filoistituzionale che non porta da nessuna parte. E io, dopo 35 anni di attività in difesa degli animali (organizzai la mia prima manifestazione contro l'uccellagione nel marzo del 1981), degli insulti degli animalisti comincio ad averne abbastanza!


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