Testo di Maurizio Blondet
Un lettore mi scrive: “Pur
condividendo il tutto dalla prima all’ultima riga, e pur
consapevole che è in atto una strategia del terrore, mi viene
difficile non provare ostilità verso i musulmani”. Rispondo: ma
questo suo sentimento è del tutto legittimo! Da Poitiers (732) a
Lepanto (1571) all’assedio ottomano di Vienna (1683), le ricorrenti
grandi invasioni musulmane hanno lasciato un segno nella memoria
storica. E ben a ragione. Il punto è che l’Europa è riuscita a
respingere quelle invasioni islamiche in forza della sua fede
cristiana; regni e principati europei litigiosi trovarono la loro
unità davanti a quello che sentivano come il Nemico; di fronte ad
esso, l’Europa si scoprì di nuovo Cristianità. Sulle mura d i
Vienna il beato Marco d’Aviano, confessore del sacro romano
imperatore, alzò il crocifisso; noi vincemmo con una truppa (fra cui
c’erano anche cosacchi) che era metà di quella ottomana. Anche a
Lepanto episodi di valore incredibili furono assistiti da eventi
miracolosi, con la spada e il Rosario.
Ecco il problema. Oggi gli europei
hanno rigettato la loro fede, e quindi – a meno di un intervento
divino – perderanno. Paradossalmente, ha ragione El Papa, “
questa non è guerra di religione”, perché loro ce l’hanno e noi
no. Infatti persino lui non ha più quella cristiana, e ha adottato
l’universalismo umanitario – massonico, come dimostra di essere
ogni giorno di più. Distinguiamo bene i piani. Personalmente sono
amico di persone islamiche, ne ammiro le qualità e la fedeltà;
altra cosa è l’amicizia con “ l’Islam” in quanto forza
collettiva. E quando prendo le difese dei palestinesi , non mi muove
la carità cristiana, bensì il diritto romano: viene fatta loro
ingiustizia, e tanto basta a giudicare chi gliela fa. Distinguiamo i
piani: agire su questo livello per “carità” è, oltre che
odioso, cadere nell’integralismo. Hanno diritto alla giustizia, i
palestinesi, non alla “carità”.
Quindi, caro lettore, concludo: senza
fede alcuna che ci definisca, venire spinti alla “guerra di
religione” perché ci hanno fatto paura (un cristiano non ha
paura), per “difendere il nostro stile di vita” (nozze gay?
Aborto? Spinello?) , oggi significa solo combattere un’altra guerra
“per i giudei”, come disse Céline che aveva combattuto la Prima
(1914-18) e la Seconda (1939-45).
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