venerdì 15 luglio 2016

Là dove volano gli avvoltoi


Fonte: News notizie

Un mese fa l’Ambasciatore palestinese all’ONU, Ryiad Mansour, in una lettera, aveva annunciato al mondo che il regime di Tel Aviv stava espropriando gli organi dei caduti palestinesi durante gli scontri a fuoco nelle zone occupate. Nella missiva al Segretario Generale delle Nazioni Unite, si parlava di corpi restituiti privi di organi ed occhi, uno scenario agghiacciante a cui si aggiungevano i referti medici che parlavano di percosse e torture subite dalle vittime. Il traffico d’organi, sopratutto nelle zone di guerra, non è una novità, negli anni scorsi sono state scoperte diverse tratte di questo disgustoso traffico illecito in Pakistan, in Afghanistan, in Siria ed in Ucraina. Se questa pratica è quantomeno deplorevole anche quando si tratta di rubare organi ai caduti adulti in battaglia, diventa terrificante e disumano quando questo commercio riguarda dei bambini. 



Qualche mese fa era stata denunciata la scomparsa di un bambino siriano, in questi giorni il bambino in questione è stato ritrovato in Turchia, nudo, dentro un cassonetto, privo di diversi organi interni e degli occhi (il nome della piccola vittima viene mantenuto anonimo per rispetto alla famiglia). Le immagini sconvolgenti di questo efferato crimine hanno fatto il giro del web e da fonti non confermate sembra che il corpo del bambino sia partito proprio da Israele (anche per via delle similitudini nei tagli riscontrate tra il bambino e i corpi dei palestinesi trovati nei mesi precedenti), le autorità israelite hanno prontamente smentito la notizia, ma, al di là di chi sia il colpevole restano le immagini di quel corpo maciullato e l’insensatezza di un delitto e di un crimine violento e orribile.


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