Fonte: Libero
Dopo la strage islamista del Bataclan,
il governo francese ha «soffocato» i media che tentavano di
riportare la notizia secondo cui diversi ostaggi del Bataclan
avrebbero subito «torture abominevoli» dai jihadisti. È la notizia
forse più incandescente emersa dallo scorso 13 novembre. Una notizia
che in Francia è stata divulgata soltanto da alcuni siti
controcorrente come Fdesouche.com, e che è invece stata
completamente oscurata dai grandi media parigini. Sono dettagli
macabri e raccapriccianti quelli emersi dalle pagine del rapporto
ufficiale della commissione d’inchiesta relativa ai mezzi
utilizzati dallo Stato per lottare contro il terrorismo dal 7 gennaio
2015, la Commission Fenech (Georges Fenech è lo stesso che la scorsa
settimana ha invocato a gran voce una riforma profonda
dell’intelligence francese, e che ieri ha denunciato l’incapacità
totale del governo Hollande nella lotta al terrorismo).
Testimonianze - Pagine che confermano
quello che a novembre era stato liquidato come un rumor infondato, e
che giornali cosiddetti «di riferimento» come Le Monde avevano
frettolosamente tacciato come «invenzione»: gli ostaggi che si
trovavano al secondo piano del Bataclan sono stati torturati
brutalmente dai miliziani islamici e ci sono state delle
decapitazioni. Durante l’audizione del 21 marzo scorso, un
poliziotto della Bac (Brigade anti-criminalité), tra i primi
soccorritori ad entrare nel Bataclan, descrive con freddezza quello
che si è ritrovato davanti agli occhi assieme ai suoi colleghi:
uomini castrati con i testicoli in bocca, donne seviziate nelle parti
intime, corpi con gli occhi strappati fuori dalle orbite e teste
decapitate. «Dopo l’assalto, eravamo con dei colleghi a livello
del passage Saint-Pierre-Amelot (stradina accanto al Bataclan, ndr),
quando ho visto uno degli inquirenti uscire in lacrime e vomitare. Ci
ha detto quello che aveva visto», testimonia il poliziotto. «Le
torture sono state commesse al secondo piano?», chiede Alain
Marsaud, uno dei membri della Commission Fenech. «Credo di sì»,
risponde l’agente della Bac, «perché quando sono entrato al
pianoterra non c’era niente di simile, solo persone colpite da
proiettili».
Lo stesso agente, durante l’audizione,
dice al presidente della commissione che «alcuni corpi non sono
stati presentati alle famiglie perché c’erano delle persone
decapitate, sgozzate, sventrate. C’erano donne che sono state
accoltellate a livello dei genitali». Secondo la sua testimonianza,
uno dei terroristi, prima di farsi esplodere, avrebbe anche mimato
degli atti sessuali con alcune donne. Non solo: tutte le torture
sarebbero state filmate dagli islamisti a fini di propaganda. A
confermare la testimonianza che il procuratore di Parigi, François
Molins, ha messo in discussione, e che il governo socialista ha
voluto nascondere, è emersa inoltra la lettera struggente che il
padre di una delle vittime del Bataclan avrebbe inviato al giudice
d’istruzione. «Sulle cause della morte di mio figlio A.,
all’istituto medico-legale di Parigi mi è stato detto (...) che
gli erano stati tagliati i testicoli, che gli erano stati messi in
bocca e che era stato sventrato. Quando l’ho visto dietro un vetro,
disteso su tavolo, con un telo bianco che lo copriva fino al collo,
mi accompagnava una psicologa. Quest’ultima mi ha detto: “La sola
parte che si può mostrare di suo figlio è la sua parte sinistra”.
Ho constatato che non aveva più l’occhio destro. L’ho fatto
notare; mi è stato detto che glielo avevano strappato».
E pensare che tutto poteva essere più
chiaro già tre giorni dopo l’assalto, il 16 novembre, quando il
quotidiano Le Progrès, ha riportato la testimonianza di una madre,
il cui figlio, poliziotto, aveva dichiarato di aver visto «teste
decapitate» al Bataclan. Versione evocata due settimane dopo su
Twitter da una sopravvissuta alla strage, @mahahh, il cui account è
stato quasi subito disattivato, senza possibilità di avere ulteriore
conferme.
Censura - Resta la questione
principale: perché il governo di François Hollande ha voluto
censurare la notizia? Perché ha intimato ai media francesi di tenere
nascoste queste barbarie islamiste? Sono passati più di otto mesi
dalla mattanza jihadista del Bataclan, ma restano ancora troppe zone
d’ombra su quella tragica nottata. Dallo stesso rapporto,
pubblicato il 12 luglio sul sito dell’Assemblea nazionale, spunta
addirittura l’ipotesi di un quarto terrorista presente nella sala
per concerti parigina, che si sarebbe mimetizzato tra i sopravvissuti
per sfuggire alle autorità.
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