Testo di Andrea Sperelli
Che sterile visione, quella che
vorrebbe spiegare la totalità del reale con rimandi esclusivi a
rapporti economici e a conflitti da questi derivanti. Come se la
storia dell'umanità - e basterebbe azionare la memoria storica fino
alla notte dei tempi - fosse riconducibile solamente a conflitti
materiali e non a tensioni di "spirito" e di "sangue".
Ma nient'altro è concesso, a quanto pare, oltre questa visione
materialista, positivista e tipicamente moderna; a meno che non si
voglia finire relegati, dai dottorini colti delle destre e delle
sinistre più o meno estreme, nella cerchia dei poveri ignoranti e
anche un po' sempliciotti. Non è una novità - e riguardo a ciò
disse la sua Julius Evola - che Marx abbia fatto scuola anche in
ambienti che una volta si contraddistinguevano per avere una visione
della storia libera dalle catene ideologiche dell'economicismo che
accomuna marxismo e capitalismo. Ma ora, tra i fulminati della verità
assoluta, è proprio vietato dissentire. Parlare di scontro di
civiltà, di razze, di religione? Non sia mai!
Scatta l'anatema dei
guru di turno: "Ignorante! Fessacchiotto! Fallaciano!" Devi
sgranare il rosario del
nwo-mondialista-imperialista-giudaico-economicista-complottista, per
avere il momento di gloria, apparire colto, esperto in alte
disquisizioni. Uh, che cultura, che intuizioni, che orgasmo
geopolitico!
Comunque, siete in buona compagnia. Alla congrega dei
dotti si è aggiunto anche il buon Bergoglio che, da buon
rappresentante dei precursori del bolscevismo (senza trascendenza),
si è dato da fare per screditare la tesi della "guerra di
religione" (unilaterale, aggiungo io), a favore del quaraquaqua
dell'economicismo.
Tenetevi pure le vostre assuefazioni
postmarxiste, io mi tengo De Gobineau.
Nessun commento:
Posta un commento